Maurizio Sarri ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della prima partita dell'Europa League della sua Lazio, vinta contro gli olandesi del Feyenoord con il risultato di 4-2.
L'allenatore dei biancocelesti ha dichiarato: "In Europa le partite sono tutte difficili, e non dovevamo scherzare negli ultimi venti minuti di partita come invece abbiamo fatto. Per il resto è stata una partita di ottimo livello".
Le parole di Maurizio Sarri dopo Lazio-Feyenoord
Poi Sarri ha proseguito: "Per sessanta minuti abbiamo giocato senza concedere niente e producendo diverse occasioni". Successivamente, ha parlato della formazione iniziale: "Abbiamo fatto riposare 3 giocatori, diversi giocatori hanno fatto spezzoni. Poi vedremo quanto ne dovremo cambiare nella prossima partita". L'allenatore della Lazio ha parlato della mentalità dei suoi: "Abbiamo ancora dei margini di miglioramento. Oggi abbiamo avuto una determinazione straordinaria, un approccio eccellente, eravamo vivi; ma poi abbiamo scherzato un po', il che è molto pericoloso. In campionato abbiamo raccolto meno di quanto seminato: è colpa nostra ma c'è stata anche della casualità. La rabbia della sconfitta col Napoli? Ho detto quello che pensavo, ero lucido e non era rabbia. La squadra sta crescendo, ora purtroppo dobbiamo smettere di lavorare e limitarci a giocare, ma un po' di percorso lo abbiamo fatto".
Le parole di Luis Alberto
Ai microfoni di Sky ha parlato nel post-partita anche Luis Alberto: "Penso che abbiamo giocato sei partite ad alta intensità. Con la Lazio abbiamo fatto bene, ma poi loro sono forti e hanno fatto più di noi. Oggi l'importante era vincere e dare la sensazione di essere uniti, il primo tempo di oggi è quello che è mancato contro la Samp: non riuscire a chiudere la partita".
Su titolare o panchina: "Sono stanco di ciò che sento ma non m'interessa. Voglio giocare e voglio farlo dall'inizio, l'ho fatto anche con la Samp. Quando si vince, si vince tutti, quando si perde, la colpa è di Luis Alberto. Se il mister mi fa giocare, è perché capisce che merito di giocare, non penso si faccia del male da solo".
Sul possibile addio e le voci di mercato: "Si parlava di Siviglia perché è la mia città ed è normale che anche mia mamma ne abbia parlato, perché una madre vuole un figlio sempre vicino. Rimanere in Italia a me va bene, perché la Lazio è casa mia e ringrazio tutti, la società e tutti. Ho detto a tutti che non avrei voluto giocare in Italia con una squadra che non fosse la Lazio. Qui sono felice".
"Magari sono diversi da altri giocatori ed è normale che Sarri mi chieda di gestire il palleggio e di fare giocare la squadra, come fatto oggi, con la Samp e con l'Inter. Sono migliorato anche in fase difensiva in questi anni".