La nuova storia curiosa che arriva dalla Coppa di Francia ci porta questa volta a Versailles, comune alle porte di Parigi famoso in tutto il mondo per la sua Reggia. Fu lì che nel diciassettesimo secolo - per volere di Luigi XIV, noto come il "Re sole" - fu costruita la grandissima e lussuosissima abitazione del Re, che volle allontanarsi di qualche chilometro dall'agitata Parigi dove i cittadini iniziavano talvolta a dimostrarsi difficili da gestire per le loro rivolte e - in alcune occasioni - molto pericolosi.
Le "colpe" della Reggia di Versailles
Ma cosa c'entra la Reggia di Versailles con la Coppa di Francia? Ci arriviamo. La notizia del mese che ha fatto tanto parlare - in Francia e non solo - è la decisione della Coupe de France di far disputare l'ottavo di finale tra Versailles FC e Tolosa, a Tolosa, quando il sorteggio aveva designato il Versailles come la squadra che avrebbe dovuto giocare il match tra le 'mura amiche', tanto per rimanere in tema storico. Il problema è che lo Stade Montbauron di Versailles (capienza massima: 7500 spettatori) non risponde ai requisiti per poter accogliere il match in programma sabato alle 16:30, in quanto è sprovvisto di sistemi di illuminazione: in pratica, il Versailles FC gioca da sempre solo e soltanto alla luce del sole (quando c'è). Il motivo è da legare proprio alla Reggia, distante 1,6 km dall'impianto.
La legge di Luigi XIV
Se ci si documenta al fine di trovare una spiegazione al curioso impedimento imposto al Versailles FC di non poter istallare sistemi d'illuminazione artificiale nel proprio stadio, ci si trova di fronte a due versioni contrastanti: la prima si basa su una legge indetta dal Re Sole stesso (e tuttora vigente anche a distanza di quattro secoli), secondo la quale la sua camera, posta al centro dell'edifico reale, non doveva essere disturbata da nessuna fonte di luce artificiale entro un raggio di cinque chilometri. Cosa che impedirebbe così al Versailles FC di poter disporre di sistema d'illuminazione nel proprio stadio, per la sua vicinanza col 'castello'. Lo ha spiegato e confermato anche una fonte interna al municipio di Versailles ai microfoni del quotidiano di France Bleu, nota radio nazionale francese. La seconda teoria, invece, è da rintracciare nelle norme dell'Unesco.
La 'legge' dell'Unesco
Essendo infatti la Reggia di Versailles 'patrimonio dell'Unesco', essa godrebbe di ciò si chiama "protezione visuale": nessuna costruzione artificiale può infatti ostruire la vista che si può vedere dal monumento in questione. Una fonte vicina alla Reggia ha voluto far chiarezza sulla situazione ai microfoni di So Foot: "Se fosse stato un problema di luci, non ci sarebbero i lampioni neanche per le vie intorno alla Reggia", racconta. "La verità è che la legge vuole che in un raggio di cinque chilometri non ci possa essere nessuna costruzione artificiale alta a tal punto da ostruire e disturbare la visuale dalla Reggia", chiarisce. Per questo motivo, allo Stade Montbauron non è stato possibile costruire un sistema d'illuminazione atto a garantire la visibilità anche nei match in notturna. I pali della luce, infatti, ostruirebbero la visuale del panorama visibile dalla Reggia.
Insomma, per un motivo o per un altro, un fatto è certo ormai da giorni: che sia "colpa" di Luigi XIV o dell'Unesco, Versailles-Tolosa si giocherà a Tolosa e non nel paese della Reggia, come il sorteggio aveva inizialmente decretato. A dirla tutta, c'è un'altra verità: questa partita ha già fatto discutere molto ancor prima del suo inizio. Si può dire che il Versailles FC, sotto i riflettori, alla fine ci sia finito comunque.