Un anno fa, il primo gol con la maglia della nazionale uruguaiana nello stadio in cui è cresciuto: Agustín Álvarez Martínez non poteva chiedere un debutto migliore con la Celeste. All’Estadio Campeon del Siglo, causa lavori di ristrutturazione al Centenario, l’Uruguay ha vinto 4-2 contro la Bolivia e il classe 2001 ha realizzato il proprio sogno.
Alla scoperta del Canario
Lo chiamano El Canario, come tutti i cittadini di San Bautista, piccolo comune nel dipartimento di Canelones a 60 chilometri da Montevideo, che ormai da qualche giorno è in festa per il primo concittadino ad aver raggiunto prima la Primera Division e poi la nazionale.
Prima punta ma con un passato da trequartista, è stato il capocannoniere della Copa Sudamericana 2021 con 10 gol, 3 dei quali segnati al Corinthians e 1 decisivo agli ottavi nel Clasico contro il Nacional. Di testa, su punizione o di chilena, nel suo primo anno tra i professionisti, Álvarez Martínez ha dimostrato di saper segnare in tutti i modi e ha rappresentato la grande speranza dell’Aurinegro per tornare a vincere un torneo internazionale. Un cammino che si è interrotto solo in semifinale contro l'Athletico Paranaense che ha poi vinto il torneo.
Qualità e numeri che non hanno fatto dubitare il Maestro Tabarez a convocarlo, viste le assenze di Cavani e Suarez. E proprio il Pistolero lo ha chiamato il giorno prima della partita per dirgli di indossare la sua maglia numero 9 e incoraggiarlo in vista del debutto.“Se è un sogno non svegliatemi”, è la didascalia della foto pubblicata su Instagram dal giovane attaccante dopo il gol contro la Bolivia, a distanza di 14 anni dal primo realizzato da Suarez in nazionale proprio contro La Verde.
Le parole di Tabarez
“Non è comune vedere fare certe cose a un ragazzino di 20 anni. La tecnica, il colpo di testa, il senso da opportunista e calcia bene la palla: è tutto molto positivo. E’ un periodo che non stavamo segnando tanto, ci mancano giocatori importanti e mi sembrava giusto provare in questa situazione. Abbiamo scoperto un nuovo giocatore”, ha dichiarato il ct nel post gara.
Chi gli ha trasmesso la passione per il calcio è stato suo padre, che lo mandava a giocare al campo di Vida Nueva all’età di 4 anni insieme al fratello Facundo e con bambini di 2 anni più grandi. Poi il passaggio nel settore giovanile del River Plate di Montevideo, dove conosce un altro talento uruguaiano come Facundo Pellistri, oggi al Manchester United.
I due si intendono a meraviglia e vengono tesserati entrambi dal Peñarol all’età di 12 anni: da quel momento Álvarez Martínez diventa uno dei migliori goleador della storia nelle giovanili del Carbonero con 113 gol in 170 presenze, seppur non giocando sempre da centravanti.
Debutto, rinnovo e clausola
Forlan lo ha fatto allenare per la prima volta con la Prima Squadra nel 2020, ma è stato Saralegui a farlo debuttare. Il meglio di sé però lo ha fatto vedere sotto la guida di Mauricio Larriega: 24 gol in 40 presenze e un rinnovo di contratto fino al 2024 con clausola rescissoria da 20 milioni di dollari, la più alta di sempre nel calcio uruguaiano.Tutto questo in meno di un anno, ma El Canario ha dimostrato di saper gestire le pressioni e le responsabilità, visto anche che ormai da 4 anni è padre della piccola Julia.
Di interessamenti da parte di club europei nella scorsa sessione di mercato invernale ne sono arrivati tanti, soprattutto dall’Italia con la Fiorentina che era stata vicina ad acquistarlo. Poi però a distanza di sei mesi a spuntarla è stato il Sassuolo, che in estate lo ha acquistato dopo un semestre complicato: un solo gol su rigore tra campionato e Libertadores, complice la delusione per il mancato accordo con i viola, lo stop causato dal covid in piena preparazione e la partenza di diversi giocatori che hanno abbassato il tasso tecnico della squadra e di conseguenza le occasioni da gol.
Proprio per questo ha scelto Sassuolo, una squadra che gioca un calcio offensivo e che crea tanto. E ora è arrivata anche la prima gioia in Serie A. Una rete da tre punti, contro il Torino, con un colpo di testa su assist di Rogerio al 93', dopo appena 7 minuti dal suo ingresso in campo al posto di Pinamonti. Un gol in poco più di un'ora complessiva in maglia neroverde tra campionato e Coppa Italia, sempre da subentrato, che lo ha fatto gioire così tanto da non rendersi conto di esultare davanti alla curva dei tifosi granata mimando un cuore. Un gesto rivolto in realtà alla piccola figlia Julia, che una volta lo aveva rimproverato a casa dopo una partita in cui aveva segnato, ma senza fare la dedica nell'esultanza.
"Un gol dedicato alla mia famiglia che è sempre al mio fianco", così El Canario sul proprio profilo Instagram dopo la rete ai granata, arrivata 373 giorni dopo da quella contro la Bolivia con la maglia Celeste, che spera di riconquistare presto attraverso le prestazioni e i gol col Sassuolo. Dionisi avvisato. Agustín Álvarez Martínez non vuole fermarsi.
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