Caso Vinicius Jr., l’avvocato dell’esposto alla FIFA: “Irregolarità che può alterare il mercato e le prestazioni”

Il caso sollevato dalla Tiberis Holding e curato dall’avvocato Fabio Bassan potrebbe costare caro a Vinicius Jr: con l’esposto chiesti fino a due anni di squalifica.
Vinicius Jr., stella del Real Madrid e della nazionale brasiliana, potrebbe presto finire al centro di una complessa vicenda giudiziaria sportiva. Lo scorso 7 aprile, la società brasiliana Tiberis Holding ha infatti presentato un esposto ufficiale alla Camera d’Investigazione del Comitato Etico della FIFA, ipotizzando una violazione dell’articolo 20 del Codice Etico della federazione internazionale.
La richiesta formulata da chi ha presentato l’esposto è pesante: una sospensione dall’attività agonistica per due anni, motivata da un presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe il calciatore attraverso operazioni societarie legate al mondo del calcio professionistico. (LEGGI QUI LA RICOSTRUZIONE)
A seguire da vicino l’intera vicenda è l’avvocato e professore universitario di diritto internazionale Fabio Bassan, che ha curato in prima persona la redazione dell’esposto e lo ha spiegato ai nostri microfoni.
Bassan spiega che: “Il codice etico della FIFA, che vincola tutti i tesserati, è stato modificato nel 2023. Tra le novità principali c’è il nuovo articolo 20, che regola i conflitti di interesse. La norma considera rilevanti non solo i conflitti attuali, ma anche quelli potenziali, proprio per prevenirli. Il codice, inoltre, non si limita ai tesserati ma si estende anche alle ‘parti correlate’, come familiari fino al terzo grado o collaboratori”.
Il ruolo della ALL e l’acquisizione dei club da parte di Vinicius Jr
La questione ruota attorno all’acquisizione dell’Athletic Club di São João del Rei, club brasiliano emergente recentemente promosso in Serie B. La Tiberis Holding, guidata dall’imprenditore italiano Willy Francese, deteneva il 16,5% del club e intendeva acquisirne la maggioranza. Tuttavia, le quote sarebbero state cedute direttamente alla società ALL Agenciamento Esportivo, tagliando fuori la Tiberis. Un’operazione che ha portato alla sospensione cautelare della compravendita da parte del tribunale commerciale di San Paolo e all’apertura di un arbitrato.
Secondo l’esposto, la ALL sarebbe riconducibile in modo diretto alla famiglia e all’entourage di Vinicius Jr.: “La società ha due soli soci: il padre di Vini Jr. e il suo agente – afferma Bassan – Entrambi rientrano nella definizione di ‘parte correlata’ e sono quindi soggetti alle norme FIFA sul conflitto di interesse”.
La ALL non si sarebbe limitata al solo club brasiliano, ma avrebbe già preso il controllo dell’Alverca, club portoghese di Serie B. E proprio tra queste due squadre c’è già stato un movimento di mercato: il passaggio in prestito del calciatore Rafael Conceição, ulteriore elemento che ha sollevato dubbi sull’influenza esercitata da Vinicius Jr.
Secondo Bassan, i casi immaginabili possono essere molti: “Il giocatore negozia il proprio contratto e inserisce l’obbligo per la squadra con cui negozia, di comprare un giocatore del club di cui lui è proprietario. Ha la forza contrattuale per farlo. Tra l’altro, in questo modo non solo abusa del suo potere contrattuale nei confronti della squadra con cui negozia, ma potenzialmente elude una serie di vincoli di natura fiscale, perché otterrebbe denaro non soggetto alla tassazione dello stipendio”.
Bassan: “I calciatori sono multinazionali”
L’argomentazione giuridica dell’esposto affonda le radici in una trasformazione strutturale del calcio moderno, come evidenzia Bassan: “I calciatori più famosi oggi sono vere e proprie multinazionali, con fatturati da centinaia di milioni di euro. Questo potere può alterare il mercato e le competizioni”.
Le possibili situazioni problematiche sono molteplici. Bassan fa alcuni esempi: “Il rischio di conflitto d’interessi si manifesta anche in campo. Se un club di proprietà di Vinicius Jr. presta un giocatore a una squadra della Liga, Vini potrebbe trovarsi a giocare contro un suo stesso tesserato. In queste circostanze, anche senza volontà, potrebbe favorirlo o influenzarne la prestazione. Lo stesso rischio vale per le competizioni tra nazionali: se il Brasile affronta una selezione in cui gioca un atleta tesserato da un club di proprietà di Vinicius, il conflitto si ripropone. Il calciatore potrebbe avere interesse a valorizzare il proprio giocatore o, al contrario, quest’ultimo potrebbe sentirsi condizionato nell’affrontare il suo “datore di lavoro”.
Secondo Bassan, “Il conflitto di interessi diventa ancora più rilevante nei casi di multiproprietà, come nel caso attuale in cui Vini Jr. sarebbe legato a due club di Serie B in due diversi Paesi”.
Come funziona la procedura?
La denuncia è ora nelle mani del Comitato Etico della FIFA: “La denuncia viene prima esaminata dal comitato etico della FIFA che ha il compito di valutare se ci sono gli elementi per aprire un procedimento. Se ritiene che ci siano, il caso passa a un secondo comitato deliberativo, che prende la decisione finale. Finché il caso resta nella fase iniziale, le parti coinvolte possono trovare un accordo e chiudere la vicenda. La decisione finale può essere impugnata, e in ultima istanza si può ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS)”.
Per ora, la FIFA non si è ancora espressa ufficialmente, ma l’esposto ha già fatto rumore. Il Comitato Etico potrebbe non dare peso all’esposto, così come passare la palla al comitato deliberativo. A seconda dell’esito, lo scenario che si aprirebbe per Vinicius Jr. potrebbe risultare tutt’altro che secondario: qualora il comitato verificasse l’effettiva violazione del Codice, il talento del Real rischierebbe dalla semplice ammenda alla squalifica biennale, quella che la Tiberis ha chiesto come massimo della pena.