Un altro gol, l’ennesimo in una stagione in chiaroscuro, più per il Milan che per lui. Theo Hernandez, sembra averci preso gusto e, intanto, ha già stabilito un record: da terzino dei rossoneri nessuno era stato capace di segnare così tanto alla prima stagione. Ieri, si è inserito tra le maglie del Bologna come il più navigato dei centravanti e ha sfruttato al meglio la giocata da urlo di Suso. Un colpo da attaccante per trascinare il Milan al secondo successo consecutivo, una settimana esatta dopo Parma. Anche allora era stato il terzino francese togliere dai guai la squadra di Stefano Pioli. In tutto fanno quattro reti in dodici partite, con le statistiche completate dagli acuti contro Genoa e Roma.
Numeri importanti, gli stessi di Piatek da cui, per ruolo e recente passato, era lecito aspettarsi qualcosa di più, anche per questo sul polacco incombe l'ombra di Ibrahimovic. Poco male, perché adesso con un calendario più favorevole e il recupero di Giacomo Bonaventura i segnali di una ripresa sembrano esserci tutti.
Theo Hernandez, dal canto suo, si gode il momento, consapevole che a una spinta in avanti costante e pericolosa, corrispondono ancora una serie di disattenzioni difensive assolutamente da evitare, specialmente in Italia. E’ sua, infatti, la sfortunata deviazione in occasione del primo gol rossoblù, come il fallo da rigore che nel finale ha riaperto una gara abbondantemente chiusa. C’è da lavorare, ma sul mancino classe 1997 si può puntare, questo è certo. E se bisogna incoronare il colpo più azzeccato del mercato estivo firmato Boban-Maldini, la scelta, banale dirlo, non può che ricadere su di lui.
GLI ALTRI
Numero 19, piede esplosivo: la memoria torna indietro fino ad Alessandro Parisi, capace con la maglia del Messina, nel 2004/2005, di segnare sei gol all’esordio in Serie A. Nativo di Palermo, in B nel campionato precedente ne aveva messi insieme addirittura 14: gli valsero il soprannome di Roberto Carlos dello Stretto. Senza spingersi troppo in là, Giovanni Di Lorenzo, oggi al Napoli, fa ben sperare anche in chiave Nazionale e i cinque gol realizzati con l’Empoli lo scorso anno sono un ottimo biglietto da visita.
Stesso bottino accumulato da Hateboer, ancora a secco, però, nella stagione 2019/2020. Atalanta garanzia in tal senso, con Gosens (quattro gol quest’anno, tre lo scorso) e Castagne che completano un reparto di difensori abituati a esultare.
Presente, passato e strade che si intrecciano. Andrea Conti, adesso al Milan, prima del calvario legato agli infortuni, si guadagnò proprio a Bergamo il passaggio in rossonero. Furono addirittura otto le reti della stagione 2016/2017. Numeri identici per Kolarov l’anno scorso: ora è già a quattro, nonostante due rigori sbagliati. Theo Hernandez, insomma, è in ottima compagnia.
A cura di Nanni Sofia