Dal 28 febbraio al 22 aprile. Amarsi, lasciarsi e poi riprendersi. Sono passati poco meno di due mesi, ma è accaduto di tutto, tra alti e bassi, gioie e delusioni, tra Ivan Juric e Nemanja Radonjic.
Juric e Radonjic, odi et amo
Dalla lite nel derby con la Juve, e annessa sostituzione a tempo di record, alla dura replica del calciatore sui social per l'esclusione lampo, fino all'abbraccio tra l'allenatore croato e il trequartista serbo all'Olimpico dove il Torino si è imposto contro la Lazio grazie a un gol di Ilic. Una storia a tutta velocità.
Juric riabilita Radonjic: "Sta diventando serio, ce lo godiamo"
La chiusura di un cerchio che oltre al gesto, che non è passato inosservato, è stata ufficializzata dalle parole nel post-partita dello stesso Juric: "Rado sta facendo un percorso umano fantastico, si vede anche sul campo. Nonostante le incomprensioni abbiamo un bel rapporto. Da ragazzo particolare e inaffidabile sta diventando serio. Ce lo godiamo".
Juric-Radonjic, la lite nel derby con la Juve
"È colpa tua! È colpa tua!" aveva gridato, invece, Juric a Radonjic dopo averlo sostituito in un'altra notte, allo Stadium. Il motivo? Il gol Bremer nel derby della Mole, quella del 3-2 che spianò la strada per il successo al 4-2 finale dei bianconeri. Fuori al 76', cinque minuti dopo la rete incassata e a diciassette dal suo ingresso in campo nella ripresa al posto di Karamoh.
A nulla era valso il tentativo di discolparsi del calciatore e quella sera, in diretta tv, Juric lo sfiduciò: "Ci sono cose che faccio fatica di capire di lui, secondo me manca rispetto completamente verso questo gioco. Entri e fai cose diverse da quelle che ti vengono dette, questo vuol dire che non ci sei dentro ma, evidentemente, in questi sie mesi non sono riuscito a farlo diventare un giocatore vero".
Radonjic, il duro attacco che è già passato
"Credi in te stesso, anche quando nessun altro lo fa. Dio vede tutto" aveva replicato Radonjic su Instagram. Nella partita successiva, a Bologna, mise insieme altri diciassette minuti ma non è mai uscito del tutto dalle gerarchie. A Lecce ha offerto l'assist a Sanabria e si è ripreso una maglia da titolare. Testa bassa e pedalare: la ricetta vincente. Fino a un'altra sostituzione, quella a Roma con Karamoh, e a un abbraccio che sa di un lieto fine; che vale più delle 30 presenze, dei 4 gol e dei 3 assist finora messi insieme tra campionato e Coppa Italia nella sua prima stagione in Italia.