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Data: 13/04/2017 -

Ciccio Cozza, un presidente giovanissimo, birre e gilet per scaramanzia. Dalla Promozione alla... Lega Pro: i segreti della Sicula Leonzio dei record

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'Non ci posso credere, ho fatto 13!'. Il massimo raggiungibile: urla di gioia e jackpot miliardario, epoca del Totocalcio che fu. La Sicula Leonzio, però, ha fatto ancora di più. 15, come le vittorie consecutive della squadra siciliana nel girone I di Serie D. Record storico. Un altro, dopo quello stabilito a inizio stagione, quando i bianconeri erano gli unici dalla Serie A alla D a non aver subito gol. Habitué. E adesso via con i sogni: oggi la promozione matematica e festa che può cominciare. Numeri da capogiro che in sostanza si traducono in due parole: Lega Pro. Lentini, in provincia di Siracusa, come isola felice. Merito di idee vincenti, solidità economica e immancabili scaramanzie: "Quella birra in aeroporto o in autogrill è ormai un rito!".Merito anche di Ciccio Cozza, idolo ai tempi della Reggina e artefice del miracolo Leonzio. Estro e fantasia in campo, grinta e 'cattiveria' in panchina per l'allenatore. Il traguardo adesso è davvero realtà, per un Triplete inimmaginabile: Promozione, Eccellenza, Serie D, Lega Pro. Next stop?

'YUPPIE', GIOVANE RAMPANTE - "La nostra è una favola, una storia bellissima: vincere così tanto in soli quattro anni credo non capiti quasi mai". Molti dei suoi coetanei sono ancora studenti, lui invece è il Presidente. La Sicula Leonzio un gioiellino per Giuseppe Leonardi, patron atipico - classe '90 - che con investimenti importanti, coraggio e passione si appresta a portare il club nuovamente tra i professionisti, 23 anni dopo l'ultima volta. "La mia vita non cambierà, cambieranno gli impegni e la mentalità, anche se quella è sempre stata vincente", ammette Leonardi ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. "Posso assicurare che in Lega Pro saremo una Cenerentola che avrà gran voglia di fare le cose per bene e non incappare in brutte figure. Abbiamo giocato in stadi senza tribune e con meno di 100 spettatori, per questo - toccando ferro - sarà bellissimo poter sfidare, possibilmente, squadre come il Lecce e disputare tanti derby: certamente quelli storici con Catania e Siracusa, ma speriamo anche con Messina ed Akragas, per una Lega Pro che parli sempre più siciliano". Sicuro, caparbio, ambizioso. A testa alta, come chi sa di dover compiere soltanto il passo decisivo per scrivere un pezzo di storia per Lentini. Dalla quale assicura di non volersi allontanare: "Spero che la città ci segua e capisca che questa squadra è un patrimonio da proteggere. E smentisco categoricamente ogni chiacchiera che mi vorrebbe lontano da qui: stiamo per tornare nell'elite del calcio quando nessuno avrebbe messo un centesimo sulla Leonzio, questa è la vittoria più bella contro tutti quelli che hanno provato in ogni modo a criticarci e screditarci. Anche quando abbiamo avuto fiuto decidendo di cambiare e dare fiducia a Ciccio Cozza: abbiamo avuto ragione noi!". In attesa di poter festeggiare "non preparo ancora nulla, ci sarà modo di pensarci", per Leonardi è già tempo di pensare alla prossima stagione. "Sistemeremo lo stadio: inizieremo i lavori per l'apertura di un'altra tribuna, mentre in quella principale verrà creata un'area Vip. Ci concentreremo anche sul settore giovanile. In Lega Pro non c'è business, partiremo da zero e sappiamo che non sarà un'avventura facile". Poi l'orgoglio per una promozione che - in caso di successo bianconero e mancata vittoria di Cavese e Rende - potrebbe arrivare già domenica: "Nessuno avrebbe puntato su una nostra vittoria finale, noi invece stiamo per raggiungerla stabilendo anche diversi record. Io, invece, di scommesse in atto ne ho diverse: dovrò pagarle a caro prezzo, ma lo farò con immenso piacere".

QUI NON C'ERA NULLA - A vincere la scommessa anche Davide Mignemi, direttore sportivo che, campionato dopo campionato, è riuscito a costruire squadre vincenti in tutte le categorie: "Sarà la terza promozione consecutiva e per me, che ho iniziato qui tre anni fa la mia carriera da ds, le emozioni sono indescrivibili. Come ho costruito la squadra? Gran parte del merito va dato alla stabilità finanziaria della società - ammette Mignemi -, è su quello che ho puntato: con il presidente, che permette ad ognuno di noi di esprimere le proprie idee in totale armonia, abbiamo deciso di essere seri e rigidi nel rispettare gli impegni pattuiti e non creare nessun alibi ai giocatori: ancora una volta le nostre idee si sono rivelate vincenti". Tra ricordi - "quando sono arrivato qui non c'era nulla, giocavamo con ragazzi che potevano allenarsi soltanto dopo il lavoro e disputavamo campionati in stadi dove eravamo costretti a seguire le partite dietro a una rete" - e scaramanzie - "da tre anni non mi separo dal mio smanicato, non importa faccia caldo o freddo: voglio portare questo gilet dalla Promozione alla Lega Pro!" -, al pronunciare quella parola "magica" gli occhi del ds della Sicula Leonzio iniziano a brillare: "Faccio ancora fatica a pensarci, non avrei mai immaginato di poter arrivare in Lega Pro in soli tre anni. Attendiamo la matematica, ma esserci sarà un orgoglio. E una volta lì, non lasceremo nulla d'intentato: chissà che la favola non continui ancora...".

BIRRA IN CAMPO? MAGARI... - Sì, la birra. 'Vietata per i calciatori!'. Non per quelli della Leonzio, che bottiglia in mano ormai da 14 gare consecutive posano per fotografie e selfie che spopolano sui social. Questione di scaramanzia: "Abbiamo iniziato a prendere la birra all'aeroporto di Napoli dopo una delle tante vittorie in Campania - racconta Gianni Ricciardo, il capitano che sta spingendo in Lega Pro, dopo averla già conquistata nella passata stagione con il Siracusa, la Sicula a suon di gol - e da quel momento non ci siamo fermati più. Ormai è un rito, dopo ogni vittoria facciamo sosta non solo al classico bar dell'aeroporto, ma anche in qualsiasi autogrill e ci facciamo fotografare felici. Queste immagini sono lo specchio di ciò che siamo diventati: non una squadra, ma un gruppo di amici o, meglio, una famiglia". Che vince e si diverte anche a riproporre esultanze particolari, come la Dab-dance o il trenino in stile Bari anni '90: "Non dico che le studiamo, ma quando andiamo a cena scherziamo e pensiamo anche a 'ste caz**te. Aspettiamo e facciamo gli scongiuri, ma non vediamo l'ora di fare qualcosa di speciale in occasione della promozione. Con delle birre in campo? Magari!".

IL MAGLIONE ROSSO - "L'ho subito messo in chiaro quando ho accettato il nuovo incarico: io il maglione rosso non lo tolgo!". Sorrisi, simpatia e competenza per Alfredo Finocchiaro, direttore generale e factotum della Sicula Leonzio, specialista assoluto delle promozioni. "Dopo gli ultimi due vinti con il Siracusa, questo per me sarebbe il quarto campionato conquistato consecutivamente. Mi fa anche piacere che si possa pensare a me come amuleto, ma dietro a questi successi c'è tanta organizzazione - precisa il dg -. Quest'anno, però, il plus è stato rappresentato dal presidente, sempre presente ma mai ingombrante. Domenica avremo un'altra battaglia, ma è bello pensare che finalmente siamo a un passo da un grande successo figlio del sacrificio". "Sì, la cultura del sacrificio, è questo il segreto che ha permesso ai ragazzi un cambio di passo dopo il mio arrivo - racconta il preparatore atletico Giuseppe Privitera -. Con Francesco Cozza abbiamo subito fatto un super lavoro e i calciatori hanno capito: in pochi giorni non ero più un prof., ma uno di loro. Sanno che devono ancora rimanere concentrati e non farmi arrabbiare, ma faccio una promessa: appena raggiungeremo la matematica li lascerò tranquilli, gli allenamenti saranno un puro divertimento".

Divertimento, oltre alla solidità economica e alle immancabili scaramanzie. Poi il fascino di un ex campione come Ciccio Cozza in panchina, le idee di un giovane rampante seduto sulla poltrona di numero uno e una serie di record incredibili. Per una favola che si sta per concludere con il finale più bello: 23 anni dopo, per la Sicula Leonzio, è di nuovo Lega Pro.

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