Tra i tanti protagonisti della grande stagione del Bologna c'è anche il giovane Giovanni Fabbian. Il centrocampista classe 2003, arrivato in estate dall'Inter, ha giocato 21 partite in Serie A e segnato ben 5 gol, risultando spesso decisivo dalla panchina.
Il giovane centrocampista si è raccontato in una lunga intervista a Sportweek, svelando alcuni retroscena sulla sua infanzia e sulla sua personalità.
Bologna, le parole di Fabbian
Nato in provincia di Padova, Fabbian ha raccontato come ha iniziato a giocare a calcio: "Tutto è partito da Rustega, un a frazione di camposampiero. Lì c'è il campetto dove ho cominiciato quando ero bambino. Avevo quattro anni e ho iniziato perché mamma non ne poteva più: in casa giocavo sempre e di danni ne avevo fatti, facendo volare vasi e soprammobili. Così mi ha iscritto alla scuola calcio".
E proprio il calcio è ciò che lo lega a suo padre e suo nonno: "Agli allenamenti mi portava nonno Gabriele, ex calciatore dilettante che ai suoi tempi dovette riuncnicare alla Triestina allenata da Nereo Rocco perché doveva aiutare la famiglia nel lavoro nei campi. La passione per il pallone invece me l'ha trasmessa papà Alberto, lui è appassionato vero. [...] La prima telefonata dopo ogni partita è per nonno e papà, perché quando gioco fuori casa guardano la partita insieme in tv. Nonno Gabriele, magari, mi manda subito un messaggio 'Grande Giovi', cose così".
Dopo la vittoria dello scudetto Under 15 con il Padova, Fabbian è stato acquistato dall'Inter, dove ha trovato Chivu come allenatore: "Ha influenzato parecchio il mio modo di giocare. Ed era bello ascoltare i suoi aneddoti di ex calciatore interista, legati soprattutto alla vittoria del triplete".
L'anno scorso, invece, Fabbian ha giocato alla Reggina, dove è stato allenato da Pippo Inzaghi: "Mi ha fatto giocare, mi ha regalato parecchi preziosi consigli, ha speso pubblicamente parole buone nei miei confronti. Ci sentiamo ancora".
Infine, l'arrivo nell'estate del 2023 al Bologna di Thiago Motta: "Alla nostra prima telefonata mi chiarì cosa in cosa secondo lui avrei dovuto migliorare. Cosa mi ha detto? Sono cose tra noi due e tra noi due devono restare. Secondo me devo migliorare nella costruzione del gioco e nella capacità di 'legare' i reparti, difesa e attacco".
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