Dalla Bona: "Calafiori è bravo, ma l'Arsenal non è il Bologna"
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Data: 07/08/2024 -

Dalla Bona: "Calafiori è bravo, ma l'Arsenal non è il Bologna"

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Samuele Dalla Bona, ex centrocampista che ha giocato in Serie A e in Premier League, parla di Calafiori ai microfoni di gianlucadimarzio.com
Samuele Dalla Bona, ex centrocampista che ha giocato in Serie A e in Premier League, parla di Calafiori ai microfoni di gianlucadimarzio.com

Intervistato ai microfoni di gianlucadimarzio.com, l'ex centrocampista Samuele Dalla Bona ha detto la sua riguardo a Riccardo Calafiori, passato nelle scorse settimane dal Bologna all'Arsenal.

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Dalla Bona: "In Italia appena arrivano due soldi si vendono i giovani"

In apertura Dalla Bona ha espresso un parere sul trasferimento del giovane difensore: "Qui in Italia si fa sempre il discorso del giovane che bisogna far crescere qui, ma appena arrivano due soldi le società italiane lo vendono. Calafiori all'Arsenal è una potenziale gravissima perdita per quello che ha fatto vedere fino adesso. Diciamo sempre che il giovane va tenuto in Italia e valorizzato qui e poi appena arriva un'offerta lo vendiamo"

L'inizio della carriera di Dalla Bona fu per certi versi simile: anche lui andò a Londra molto giovane, al Chelsea, quando aveva solo 17 anni: "La mia storia è un po' differente da quella di Calafiori. Io avevo partecipato a un Europeo Under-16 in Scozia dove feci cinque gol, uno anche a Casillas, ex portiere del Real Madrid. Ero il capitano e arrivammo secondi e lì mi vide Vialli, che dopo la partita venne a trovarmi dicendomi che cercava giovani forti per il Chelsea. Lui mi disse che ero un giovane talentuoso e che potevo far bene al Chelsea. Avevo 16-17 anni e sentirmi dire quelle parole fu una cosa bellissima. Alla fine poi si erano rivelate profetiche...".

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L'ex calciatore si è poi soffermato nuovamente su Calafiori, commentando le sue caratteristiche tecniche: "Calafiori è giovane ma molto bravo. Al momento non mi va di paragonarlo con altri ma posso dire che ha fisicità, una bella stazza fisica e un buon sinistro. All'Arsenal può far bene, ma dipenderà molto dall'impatto che potrà avere in Premier League, dove la fisicità ad ogni partita è molto elevata. Si sa che il calcio inglese è meno tattico e lì si va a 300 all'ora. Riccardo però ha tutto per far bene, anche se metto un punto interrogativo, perché voglio prima vederlo all'opera. Lì ogni domenica è una battaglia fisica".

Dopodiché Dalla Bona si è concentrato sui limiti dell'ormai ex Bologna: "È molto completo: ha fisicità, allungo, un bel sinistro ed è bravo di testa. Sembrerebbe un bel giocatore, ma sono curioso di vederlo all'opera all'Arsenal e in Premier League per scoprire che tipo di impatto può avere. Ha fatto una grande annata al Bologna con i felsinei, che hanno fatto una cosa fantastica nella passata stagione. Però giocare nel Bologna o nell'Arsenal è diverso, perché quando indossi la maglia dei Gunners l'obiettivo è sempre quello di stare nei primi posti o addirittura provare a vincere la Premier come hanno fatto in questi ultimi due anni. Ci sono andati vicini senza riuscirci. Ma ho dei dubbi...".

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Dubbi derivanti, spiega Dalla Bona, dal fatto che gli Europei danno indicazioni da prendere con le pinze: "Spesso l'Europeo è un 'fake', tra virgolette, nel senso che spuntano grandi giocatori che poi magari nel campionato successivo si rivelano dei flop. La Spagna con Yamal e Williams ha tirato fuori due giocatori incredibili, poi però bisogna aspettare la dimostrazione nell'arco del tempo e se riescono a stabilirsi a quei livelli come hanno fatto i top players come Ronaldo e Messi. Va bene esplodere, però poi bisogna saper continuare fino ai 40 anni e non è detto che accada. Solo il tempo ci dirà se Calafiori è un giocatore sopravvalutato o se invece manterrà la promessa fatta vedere in questo Europeo".

Il rischio è che Calafiori abbia in Inghilterra un'esperienza negativa come quelle sperimentate da Kean, Borriello e Scamacca: "Kean e Scamacca, ma anche lo stesso Borriello, potevano avere caratteristiche che ben si sposavano con la Premier, ma evidentemente non si sono adattati bene. Io invece in Inghilterra ho fatto bene perché era un calcio e una città, Londra, in cui per come sono fatto io di carattere mi sono trovato molto bene e di conseguenza volavo. Ma Scamacca e Borriello al West Ham e Kean all'Everton per una problematica o per l'altra non sono riusciti a rendere per le loro qualità. Eppure Moise e Gianluca avevano caratteristiche fisiche, corsa e potenza, che potevano rispecchiarsi molto bene in Premier. A Ricky ora dico: Londra è diversa, si sta bene e giochi nell'Arsenal... le motivazioni per far bene gli verranno facili. Magari in altre città in Inghilterra hai problemi di adattamento, ma non a Londra".

Intervista a cura di Alessandro Schiavone



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