Nella svolta storica per la Nazionale di Cuba, che per la prima volta ha aperto le porte delle proprie convocazioni anche a calciatori che giocano all'estero, c'è un sorriso che arriva direttamente da San Marino: è quello di Joel Apezteguia, attaccante del Tre Fiori che a 37 anni suonati vestirà per la prima volta la maglia del suo Paese. Fa parte dei quattro volti nuovi, insieme a Onel Hernández (Norwich City), Jorge Luis Corrales (FC Tusla) e Carlos Vazquez (Navalcarnero) che il Ct Pablo Elier Sánchez ha chiamato per le gare di qualificazione a Qatar 2022 contro Guatemala e Curacao, in programma tra il 25 e il 28 marzo.
Il calcio come simbolo del tempo che scorre, dell'embargo che si fa ricordo per libri di storia, delle barriere che cadono. "Una chiamata che aspettavo da tantissimi anni" la definisce Apezteguia ai microfoni di GianlucadiMarzio.com. "Sorpreso? Non tanto, sapevamo la qualità che abbiamo tutti noi che giochiamo al di fuori di Cuba. Ora dobbiamo fare solo bella figura".
Globetrotter del calcio, con maglia da titolare assicurata
Parole di un globetrotter del calcio, che ha lasciato l'Havana a 24 anni. "Ho vinto un campionato di calcio a 5, segnando 19 reti in 10 partite. Ho giocato in Primera Division a 17 anni con la squadra de l'Havana, la Capitale. Due dei miei ex compagni di squadra ora fanno parte dello staff della Nazionale". Li ritroverà dopo un viaggio lungo 12mila chilometri e 24 ore: partenza domenica 21 marzo, con doppio scalo a Madrid e Messico.
"Però ne varrà la pena, è una cosa bellissima per me. Una gioia estrema, che ti accade una sola volta nella vita. Ne parlavamo già dall'anno scorso ed ero stato preallertato dal Ct". Di certo per Joel c'è una maglia da titolare: "Il ct mi ha chiamato ieri per dirmi come avremmo giocato. Se mi aspetto un posto da titolare? Certo, il mister mi ha dato la conferma. Vivo questa esperienza come una ricompensa per tutti i sacrifici fatti in carriera".
"San Marino la mia seconda casa, mi tengo in forma studiando CR7 e Ibra"
Un'altra maglia da indossare, dopo le esperienze coltivate nel calcio europeo da Apezteguia: ha infatti giocato in Spagna nel Manresa, in Moldavia nel Nistru Otaci e in Albania per il KF Teuta. In Italia è passato per Fano, Gassino, Chiosa e Anconitana, prima di firmare nel 2018 con il Tre Fiori. "A San Marino mi trovo bene, sono vicino a casa e sto bene con tutti i compagni, il mister- sorride - sono qui da tre anni e anche il livello del calcio locale è cambiato tanto: sono arrivati giocatori della serie C e nomi ben noti al calcio italiano, come Cristian Zaccardo (che ha giocato proprio con il Tre Fiori, ndr)".
A San Marino Joel ha avuto la possibilità di "giocare i preliminari di Europa League e Champions League, l'esperienza più bella della mia vita". Come il buon vino, più invecchia e più fa gol. "C'è un fattore anche genetico - ci racconta - mia famiglia paterna è longeva. Però faccio anche una vita molto regolare: mi sveglio la mattina, colazione con yogurt e cereali".
Menù frugale per tenersi in forma: "Riso in bianco a pranzo e alla sera pesce". Con modelli ambiziosi nel mirino: "Vediamo Cristiano Ronaldo, Messi, Ibrahimovic: l'età è solo un numero". Un mantra che a San Marino conosce bene anche Riccardo Innocenti, attaccante che con la maglia della Virtus Acquaviva si è rimesso in gioco a 47 anni.
"Mio cugino ha sognato il mio gol con la Nazionale"
Difficilmente Apezteguiadimenticherà i primi 15 giorni di marzo. Prima con il Tre Fiori ha segnato il gol valso il pass per la semifinale di Coppa Titano, poi la chiamata di Cuba. "Ora come ora la nazionale ha il livello di un club di media classifica di serie B italiana - ammette - Quando giochiamo in campo internazionale, proviamo sempre a fare un buon risultato come in Gold Cup. Stati Uniti, Panama e Messico sono ossi duri. Invece quasi tutti i giocatori del Guatemala giocano nella Prima Divisione messicana, a Curacao in tanti arrivano dal calcio olandese ma possiamo dire la nostra".
Di certo, la prima maglia della Nazionale cubana resterà a casa Apezteguia: "La firmerò e la metterò in una cornice. Quello è sicuro". Una gioia condivisa con "tutta la famiglia", sognando anche il primo gol. Con un messaggio premonitore: "Proprio ieri mio cugino da Cuba mi ha mandato un messaggio per complimentarsi con me per i due gol in semi-rovesciata e rovesciata che ho realizzato con il Tre Fiori di recente - sorride - poi mi ha detto che ha sognato che segnavo di testa con la Nazionale e festeggiavo esibendo una maglia con il suo volto. Capite quanto conta questa convocazione per tutti noi?".