Bologna, alle origini di Ferguson: "A 14 anni fu scartato dai Rangers,...
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Data: 08/12/2023 -

Alle origini di Ferguson: "I Rangers lo scartarono, io gli diedi una chance"

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Dal rifiuto dei Rangers al sogno Europa con il Bologna: la rivincita di Lewis Ferguson raccontata da chi lo ha scoperto per primo
Dal rifiuto dei Rangers al sogno Europa con il Bologna: la rivincita di Lewis Ferguson raccontata da chi lo ha scoperto per primo

Lewis Ferguson il calcio ce l'ha nel sangue. Lo zio, Barry, è una vera icona del football scozzese avendo giocato 287 partite con i Rangers. La maglia dei "The Gers" l'ha vestita per anni anche il padre, Derek. Una dinastia? Quasi. Per Lewis le porte del club di famiglia si chiusero molto presto. A 14 anni, quando fu mandato via dal settore giovanile. "Non sei abbastanza bravo", gli dissero. Cinque anni dopo un suo gol con l'Aberdeen eliminò proprio i Rangers in semifinale di Coppa di Scozia. Una bella rivincita.

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Dai Rangers all'Aberdeen. Passando per l'academy dell'Hamilton Accies e dal suo responsabile, un signore chiamato George Cairnes. Colui che al giovanissimo Ferguson diede una seconda opportunità: "Venne da me con la sua famiglia. Intravidi subito qualcosa nella sua mentalità. Il suo modo di parlare sembrava già da professionista. Mai una parola di troppo. Il padre mi disse: 'Fai quello che devi fare'. Così lo portai all'Hamilton", racconta Cairnes a gianlucadimarzio.com. 

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Alle origini di Ferguson: "Un talento incredibile, ma la sua forza era il lavoro"

Lavoro è la parola che George Cairnes usa di più per descrivere il giovane Ferguson. "Voleva migliorarsi in ogni aspetto. Faceva molta palestra, mangiava sano, allenamenti extra in campo e poi a casa con il padre... Non si fermava mai". Questione di mentalità. Quella che, alla fine dei conti, fa la differenza. Cairnes con i giovani ci lavora da anni, ma uno con la testa di Lewis gli è capitato poche volte: "Aveva molto talento. Era tecnico, correva, segnava. Ma la disciplina che metteva nel lavoro era la sua forza. Ed era un leader nel modo di stare in campo. Guidava la squadra anche solo facendo un contrasto. Un vero vincente". 

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Lewis Ferguson, a 16 anni, firmando il primo contratto da professionista con l'Hamilton Accies

Di quel ragazzino tutto lavoro e talento Cairnes resta affascinato. Quando Ferguson compie 16 anni, l'Hamilton non perde tempo e gli fa firmare il primo contratto da professionista. Un giusto premio per uno che professionista ci è praticamente nato. Da lì Lewis spicca il volo. A 18 anni viene aggregato alla prima squadra, con cui colleziona 14 presenze e 5 assist. L'estate successiva la chiamata dell'Aberdeen. Alla prima stagione segna 7 gol, tra cui quello già menzionato contro i Rangers che manda la sua squadra in finale di Coppa di Scozia. Non finì bene. A battere Ferguson e compagni fu la corazzata Celtic, sotto gli occhi dello stesso Cairnes in tribuna.

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"È entusiasta di Bologna. Il suo parlare italiano mi rende fiero"

L'addio all'Hamilton non fece perdere i contatti tra i due: "Ogni volta che potevo andavo a vederlo alle partite e mi fermavo a parlare con lui. Ancora oggi ci sentiamo per messaggio. Gli scrivo quando fa un gol o viene convocato in nazionale. 'Bravo, ma non smettere di lavorare duro come facevi qui', gli dico. Non lo farà, ne sono sicuro". Dopo 37 gol in quattro stagioni con l'Aberdeen, nell'estate 2022 ecco il trasferimento al Bologna. Per 3,5 milioni di euro i felsinei si aggiudicano una delle rivelazioni delle ultime due stagioni in Serie A. Per la gioia anche dei fantaallenatori. Sorpresa? Non per Cairnes: "Mi aspettavo che facesse bene. Fin da subito era entusiasta di questa nuova sfida. E vederlo parlare italiano nelle interviste mi rende fiero, ti fa capire che ragazzo fantastico è".

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Cairnes e la promessa a Ferguson: "Verrò a vederlo in Italia"

George Cairnes è ancora oggi responsabile del settore giovanile dell'Hamilton Accies. La scorsa estate ha portato tre ragazzi nelle academy di Norwich, Leeds e Nottingham Forest: "Creiamo molti talenti, è una nostra caratteristica. E il percorso di Ferguson è un punto di riferimento per tutti. Se lavori duro, con impegno e dedizione, hai grandi chance di farcela". A Lewis poi, lascia una promessa: "Verrò a vedere una sua partita in Italia entro la fine di questa stagione. Quale? Non lo dico, è una sorpresa".



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