Sono state giornate ricche di emozioni in casa Salernitana, con il presidente Danilo Iervolino che dopo la pesante sconfitta per 8-2 contro l'Atalanta aveva deciso di esonerare l'allenatore granata Davide Nicola. Dopo aver sondato diversi profili, da D'Aversa a Di Francesco, il presidente della Salernitana ha poi deciso di tornare sui suoi passi, richiamando sulla panchina Nicola.
Salernitana, le parole del presidente Iervolino
Dopo aver deciso di puntare anche su Davide Nicola, il presidente Iervolino è intervenuto in conferenza stampa: "Era doveroso fare chiarezza per dare un messaggio alla città e ai tifosi. Era passato il messaggio che in questi mesi si fosse acuito un problema all'interno del management della Salernitana. Non è così. La squadra è stata costruita bene ma soffre di una mancanza di concentrazione e fisicità. Abbiamo avuto delle visioni ma sono state convergenti, poi abbiamo perso contro l'Atalanta 8-2. Un'imbarcata che non succedeva da 20 anni. E' successo al PSG, alla Roma, ma quello che ci ha preoccupato è che è mancata la voglia di combattere. Una disfatta".
"Mi sono sentito in dovere di cambiare. Cosa? Si cambia il progetto tecnico, ovvero il mister, una persona che io stimo tantissimo. Il nostro progetto è ambizioso e si sono offerti a noi circa un centinaio di allenatori. Abbiamo ipotizzato un identikit e insieme al direttore sportivo avevamo iniziato dei colloqui. Senza ansie, ma solo per il meglio della società".
"Poi ieri è successa una cosa unica nel mondo del calcio. Io e il mister ci siamo sentiti attraverso il direttore sportivo De Sanctis, che ha parlato benissimo di lui. Il mister voleva tornare subito ad allenare, ha ammesso i suoi errori e quanto ami la città e la piazza. Una persona ti manca solo quando la perdi. Solo così avremmo potuto raggiungere un chiarimento. Per il bene della società, dei calciatori e di tutto è giusto che il mister abbia un'altra chance, con l'impegno che la squadra non debba mai più subire una mortificazione come quella subita a Bergamo".
Il presidente ha poi parlato degli obiettivi del club: "Il gioco è importante e poi ci sono i risultati. Ma vanno comparati con le altre squadre. Dopo la partita contro la Juve dovremmo avere un calendario più tranquillo, ma mi auguro di fare punti anche nelle prossime tre partite. Obiettivi? Li dividerei in due livelli. Come minimo rimanere in Serie A. Mi sono impegnato per far sì che accada. Il secondo obiettivo è fare un bel gioco e valorizzare i giovani, scalando così la classifica".
Sul rapporto con l'ex direttore sportivo Sabatini ha aggiunto: "Quando le nostre strade si sono separate ci siamo lasciati benissimo. A distanza di 15 giorni ci siamo sentiti e abbiamo stemperato. Abbiamo un rapporto autentico, straordinario. De Sanctis? Lo devo difendere di più, un po' con tutti. Abbiamo fatto una grande squadra, piena di giocatori di talento. Ha tutta la mia fiducia, non facciamo l'errore di criticarlo. Non è un capo espiatorio. La squadra è stata costruita per il modulo di Nicola, per Nicola. Potevamo fare meglio? Forse, ma le critiche non devono essere prese di posizione aggressive".
Iervolino ha poi parlato degli allenatori presi in considerazione al posto di Nicola: "Non c'era un altro nome. Se ci fosse stato prima di lunedì sarebbe arrivato dopo due ore. Abbiamo fatto tante audizioni, tanti sono stati selezionati. Si sono proposti tanti nomi, anche importantissimi. Chi era vicino a firmare non è mai stato tra i nomi usciti nei giornali".
Sul mercato: "Fino ad oggi ho messo 47 milioni di equity nella società. Non ho richiamato Nicola per 'risparmiare', ma solo per il bene della Salernitana. Ochoa e Nicolussi Caviglia sono due gioielli nei rispettivi ruoli ma dobbiamo ritrovare spirito e orgoglio".
Sui calciatori ha aggiunto: "I contratti con i calciatori per un problema del sistema non possono essere risolti. Se fosse possibile magari avrei fatto altre scelte. Loro sono i primi responsabili, ci si aspetta qualcosa di più",
Sabato prossimo la Salernitana affronterà il Napoli: "Per me sarà la partita del cuore. Da una parte la squadra che macina il gioco più bello d'Europa e dall'altra una Salernitana che vuole dimostrare di non essere seconda a nessuno".