Dalla Martinica al Cosenza. Il trasferimento di Emmanuel Rivière aveva fatto molto rumore nella scorsa estate. L’attaccante ex Monaco e Newcastle era arrivato in Calabria col peso del grande nome che porta, e del suo importante curriculum. Da piccolo si ispirava a Thierry Henry (non solo per le origini martinicane), adesso è il bomber del Cosenza, in Serie B.
Rivière è un talento del calcio che vuole dimostrare a tutti di non aver perso la sua strada, quella che sin da giovanissimo lo ha portato al gol. La decisione di scendere di categoria per rilanciarsi ne è la riprova: era una strategia che aveva già portato i suoi frutti nella stagione 2012/13, quando decise di firmare in Ligue 2 con il Monaco. “Si tratta di una sfida molto allettante. Sono onorato di far parte della costruzione di una futura grande squadra”, disse quando fu presentato alla stampa. Divenne in poco tempo il pupillo di un certo Ranieri, che non esitò a preferirlo a Martial e a Berbatov, nella stagione del ritorno in Ligue 1.
A 29 anni, Rivière ha deciso di ripartire da Cosenza, dopo le esperienze in Francia, Spagna e Inghilterra. Una parabola inusuale, viste le premesse: il trasferimento al Newcastle, a 24 anni, doveva rappresentare la svolta della sua carriera: “Il mio sogno è sempre stato quello di giocare in Premier League, e quando il Newcastle mi ha chiamato ho detto subito di sì. Non vedo l’ora di cominciare”, disse al suo arrivo. In realtà, l’esperienza in Inghilterra è finita per dimostrarsi l’inizio di un declino (il primo gol riuscì a segnarlo solo 1084 minuti dopo il suo esordio) che il calciatore ha deciso di volersi lasciare alle spalle, facendo un nuovo passo indietro, ripartendo dai Lupi, in Serie B.
Nonostante qualche iniziale problema di adattamento all’ambiente e al nuovo campionato, il calciatore era partito piuttosto bene, prima che un nuovo stop, causato da uno stiramento alla coscia, gli impedisse di giocare con continuità. Tuttavia, approfittando della sosta causata dal COVID-19, Rivière si è allenato per ritrovare la forma migliore. Quella condizione che gli ha consentito di giocare nel modo in cui preferisce (attaccare gli spazi e farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, come ripete spesso), e permesso di superare i suoi record: con la doppietta contro l’Empoli, Rivière ha toccato quota 11 gol in campionato, un traguardo mai raggiunto prima d’ora, che non lo distrae, però, dal vero obiettivo stagionale della sua squadra: “Questa è senza dubbio la mia stagione migliore, ma penso prima alla squadra. Dobbiamo preparare al meglio la sfida contro la Juve Stabia”. La clamorosa e splendida prestazione di Empoli ha rilanciato il Cosenza nella lotta per una salvezza che cinque giornate fa era quasi impensabile. Grazie anche ai gol di un ritrovato Rivière, la squadra di Occhiuzzi (attualmente al 17° posto con 43 punti) può addirittura trovare la via della salvezza senza passare dai playout: contro la Juve Stabia (ultima giornata) serve una vittoria (sarebbe la quinta di fila) e un pizzico di fortuna. “Non ci resta che vincere l’ultima partita – ha detto Rivière nel postpartita ai microfoni di DAZN – Spero di segnare ancora e di festeggiare la salvezza. Giocheremo come se fosse una finale”. L’appuntamento è per venerdì alle 21:00 allo Stadio San Vito. Al Cosenza e ai cosentini sognare è diventato possibile: con un Rivière così, poi, è più che lecito.
Per il ragazzo, la discesa in Serie B sembra aver apportato nuovi benefici e un tocco di freschezza che può essere fondamentale per rilanciarsi. Tornare a sognare di imitare l’idolo d’infanzia Henry è forse ormai impossibile, ma a 30 anni il tempo per riprendersi ciò che si è lasciato per strada c’è, eccome: se la carriera di Rivière si potesse paragonare ad una partita di calcio, potremmo dire che il martinicano si stia apprestando ad iniziare il suo secondo tempo. E spesso, il secondo tempo, è la parte più affascinante.