"Abbiamo un ragazzo, che è del 2001, e vederlo giocare a calcio è un piacere perché conosce il gioco. Ha i tempi giusti, sa come smarcarsi, quando e come passare la palla". Parola di Massimiliano Allegri nell'estate del 2018. Il destinatario di quei complimenti era Nicolò Fagioli. Che all'epoca di anni ne aveva 17 e prometteva bene nelle giovanili bianconere. Più di quattro anni dopo, con nel mezzo le gestioni Pirlo e Sarri seguite dal ritorno a Torino di Allegri, quel ragazzo che rubava l'occhio davanti alla difesa è tornato a Torino. Maturato dopo una promozione conquistata da leader con la Cremonese e ansioso di dimostrare il suo valore. Lo ha fatto nella serata di Lecce, con la Juventus priva di 10 infortunati e nella prima uscita ufficiale dopo l'eliminazione dalla Champions League.
E pensare che al Via del Mare Fagioli aveva iniziato la partita come tutte le precedenti giocate dalla Juventus in stagione: fuori dall'11 titolare. Con soli 39 minuti a referto, collezionati tra il 3 e il 18 settembre contro Fiorentina, Salernitana e Monza. Da allora, Allegri non l'aveva mai scelto. Fino all'intervallo di Lecce. Partita bloccata, bianconeri mai realmente pericolosi verso la porta di Falcone e Paredes, Locatelli e Pogba in infermeria. Max sceglie Fagioli per dare geometria al centrocampo, richiamando McKennie. E Nicolò, che nell'ultimo giorno del calciomercato era rimasto a Torino evitando partenze in prestito, ha esposto un saggio delle sue qualità. Pronti, via e dopo 45 secondi ecco un'apertura no look per Cuadrado. Poi contrasti, tanti palloni giocati e lucidità davanti alla difesa, accanto a Rabiot. Fino al 28' del secondo tempo. Passaggio di Iling-Junior, Fagioli controlla al limite, si gira e calcia a giro. Bacio al palo, Falcone che osserva e gli oltre 1000 tifosi della Juventus nel settore Ospiti che festeggiano.
La corsa di Fagioli è rabbiosa. Direzione panchina, per l'abbraccio dei compagni e dello staff. Primo gol in bianconero. Da tifoso della Juve, come raccontava qualche settimana fa: "Per me scegliere la Juve è stato piuttosto semplice visto che sono tifoso dei bianconeri". Anello di congiunzione con la carica suonata dopo il ko di Lisbona contro il Benfica. "Even the darkest night will end and the sun will rise". Citazione tratta dai Miserabili di Victor Hugo, affidata a Instagram: "Anche la notte più buia terminerà e il sole sorgerà". Quel messaggio è diventato realtà. Con un destro a giro che ricorda da vicino un totem bianconero come Alessandro Del Piero. Gli sono bastati 45 minuti, più di quelli giocati nei primi due mesi e mezzo di stagione.
Da Soulè a Iling-Junior: la Juve "verde" funziona
Dal 43 al 44. Sono i numeri che hanno firmato lo 0-1 di Lecce per la Juventus. Il 44 è di Fagioli, il 43 di Samuel Iling-Junior. Inserito da Allegri al 72', più o meno come successo a Lisbona. E l'esterno 2003 ex Chelsea ha risposto presente. Suo il passaggio per Fagioli nel gol partita, suoi gli spunti che hanno spaventato Gendrey e Pongracic sul centro-destra. Altro tassello nella Juventus "verde" che Allegri sta confezionando, per scelta e per costrizione vista l'infermeria affollata. Classe 2003 sono anche Soulè e Miretti, scelti alle spalle di Milik in partenza. Tasselli in un 11 titolare dall'età media di 27 anni, che ha totalizzato la terza vittoria di fila dopo quelle su Torino e Empoli. Nove punti, zero gol al passivo. E con un Fagioli in più nel motore.