Sembrava ieri. Wembley si dipingeva di azzurro. Le casse risuonavano "We Are The People" e capitan Chiellini alzava al cielo il trofeo. Sullo sfondo le lacrime del CT Roberto Mancini e del compianto Vialli, un uomo che ha accompagnato gli Azzurri mano nella mano. Tre anni dopo. Tutta un'altra storia. Sono cambiate tante cose da quell'11 luglio. Quel "ne dovete mangiare di pasta asciutta" urlato con fierezza da Bonucci dopo la finale con l'Inghilterra è un messaggio iconico. Che campeggia (ancora) fiero nelle nostre menti. Ma il difensore, come tanti altri suoi colleghi, questa volta vedrà l'Europeo direttamente dal divano di casa. Attenzione: 'tanti altri', non tutti. "I nove reduci di Wembley" sono determinati a (ri)scrivere la storia.
Donnarumma, Jorginho e non solo: i prescelti di Spalletti
È cambiato tanto. Praticamente tutto. O quasi. L'Europeo del 2020 e quello in Germania. In mezzo, la cocente eliminazione - per la seconda edizione di fila - dai Mondiali di calcio. Conseguenze? Pesanti. Mancini lascia l'incarico da CT, al suo posto Luciano Spalletti (fresco vincitore della Serie A con il Napoli): l'inizio di una nuova era. Di una vera e propria rivoluzione, basata sull'età anagrafica e sul piano tattico. I Fantastici Nove sono pronti a ripetersi. Tra i pali c'è Gianluigi Donnarumma, pronto a difendere la porta Azzurra.
Con lui, in panchina, ci sarà il compagno di reparto Alex Meret. In difesa l'interista Alessandro Bastoni, con Giovanni Di Lorenzo sulla corsia di destra. A centrocampo ecco Jorginho, Nicolò Barella e Bryan Cristante. Con Giacomo Raspadori e Federico Chiesa in attacco. Nota bene: la metà di questi era in campo nella magica notte di Wembley.
"Auf Wiedersehen" Euro 2024: ecco chi non andrà in Germania
Non andranno in Germania diversi nomi illustri. Da Marco Verratti ad Alessandro Florenzi. Da Spinazzola al duo campano Immobile-Insigne. Non ci saranno nemmeno Bernardeschi, Belotti, Pessina, Spinazzola, Emerson Palmieri, Locatelli e Toloi. Una lunga lista che si va ad aggiungere ai vari Bonucci, Chiellini e Sirigu.
Senza dimenticare Berardi e Acerbi. Il primo è stato gravemente condizionato dalla lesione completa al tendine d'Achille della gamba destra. Il centrale dell'Inter, a pochi giorni dal raduno presso il Centro Tecnico Federale, ha dovuto dare forfait per una pubalgia.
'Ormai è andata'. Spalletti ha scelto i suoi uomini. Il passato è un libro chiuso. Un capitolo archiviato, ma da custodire - gelosamente - nel cuore. La Nazionale Italiana prosegue il suo cammino, pronta a scrivere un'altra pagina di storia. Il colore della penna? Beh, ovviamente Azzurro.