Finisce 2-4 il big match fra Roma e Inter, andato in scena all'Olimpico e valevole per la 24ª giornata di Serie A. Passati in vantaggio al 17' grazie al gol di Acerbi, i nerazzurri chiudono il primo tempo sotto dopo le reti di Mancini ed El Shaarawy. Nel secondo tempo è Thuram a riaprirla al 49', seguito dall'autogol di Angeliño: nel finale la chiude definitivamente Bastoni, che torna al gol dopo oltre due anni di digiuno. Nel post partita, Massimiliano Farris ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN.
Roma-Inter, l'intervista post partita di Farris
In apertura Farris ha commentato la chiamata di Inzaghi all'intervallo di cui ha parlato Bastoni: "In realtà non c'è una videochiamata, c'è una comunicazione del mister che era giustamente carico, perché non ha visto la squadra fare quello che doveva fare nel primo tempo. Il tramite siamo stati noi dello staff, che poi abbiamo riportato ai ragazzi le sue indicazioni. Che poi erano le cose che sapevano anche loro, nel primo tempo non è stata l'Inter che siamo abituati a conoscere".
Dopodiché l'allenatore si è soffermato sulla prestazione: "C'è merito della Roma, perché nonostante noi fossimo andati in vantaggio ha avuto un buonissimo impatto sulla gara. Abbiamo preso due gol evitabili, sui quali abbiamo comunque lavorato, e nel secondo tempo è venuto fuori il motivo per cui questi ragazzi sono così straordinari. Hanno alzato i giri del motore, trovato le posizioni giuste. È un gruppo che quando viene stimolato, soprattutto in allenamento, ma anche poi nelle partite che contano, può sbagliare una ventina di minuti di un tempo e nel secondo tempo la rimette a posto. Però dev'essere un monito, perché giocare contro squadre come la Roma e andare su questi campi è difficilissimo. E anche una squadra come la nostra, che sta facendo numeri incredibili, non basta, perché le squadre dietro non mollano e soprattutto perché mettono in campo tutto quello che hanno e possono metterci in difficoltà".
Sugli accorgimenti adottati nel secondo tempo, Farris ha dichiarato: "Siamo riusciti con la mobilità a creare quella superiorità numerica che poteva mandare fuori giri le loro pressioni. Anche se in realtà ci aspettavamo una pressione un po' più alta iniziale della Roma, c'è stata. Noi siamo andati in vantaggio, loro hanno trovato il gol del pari. Questo è uno stadio che spinge, che dà entusiasmo e la squadra è salita di livello. Il secondo gol è una ripartenza che potevamo assolutamente evitare. Nel secondo tempo l'aggiustamento è stato trovare le nostre posizioni, riuscire a giocare tra le linee. Il nostro centrocampo si è alzato molto di livello, poi questa è una squadra formata da giocatori straordinari che al primo segnale che noi diamo loro riescono a invertire qualsiasi situazione e a portarla dalla nostra parte".
Riguardando l'azione del 2-2 l'allenatore ha affermato: "Sono azioni che noi proviamo e riproviamo, per esempio muovere una posizione in maniera veloce per far sì che l'avversario non sia pronto. Comunque l'input a fine primo tempo era trovare le posizioni dei centrocampisti e se possibile sfruttare di più la presenza dei quinti nella metà campo avversaria, da una parte Darmian e dall'altra Dimarco. Questo ci ha permesso di palleggiare meglio e di costringere la Roma ad allungarsi. Hanno fatto fatica a pareggiare la superiorità numerica che noi creavamo sugli esterni. Poi ripeto, c'è tanta qualità da parte dei ragazzi perché non era una partita semplice questa".
Sull'importanza di questa vittoria rispetto a quella contro la Juventus, Farris ha risposto: "Non saprei dire. Probabilmente sono importanti tutte e due, perché comunque tenere le squadre dietro lontane è importantissimo, anche se sappiamo che non molleranno fino alla fine. Rimontare così su questo campo non era facile, perché era un campo inizialmente veloce, poi è andato sempre via via appesantendosi, ma i ragazzi incredibilmente hanno aumentato la qualità delle giocate e nonostante il campo fosse così abbiamo tirato fuori il meglio. L'Inter del secondo tempo è veramente l'Inter che conosciamo e anche i ragazzi si sono abbracciati insieme al nostro pubblico con la consapevolezza di aver fatto una grandissima partita".
Per questa Inter è più importante Lautaro Martinez o Thuram? "Sono importanti Arnautovic e Sanchez, perché quando entrano danno il contributo che sia 5, 10 o 15 minuti. Marko oggi ha fatto l'assist, ma per far capire la voglia della squadra anche sul 3-2, con i cambi, di andare a chiuderla per non rischiare, perché si sa che la Roma se ti porta a giocare nella tua area di rigore è pericolosa... Quindi anche sul 3-2 trovare le forze per tenerli lontani e addirittura andare alla ricerca del gol che avrebbe chiuso la partita. E un assist fatto da un giocatore che è subentrato per noi è molto importante".
Infine, sull'imminente partita di Champions contro l'Atletico Madrid: "In realtà non abbiamo messo la testa su questa partita se non visionando le partite dell'Atletico. Però c'è la Salernitana prima e la squadra è talmente centrata sugli obiettivi che ha la capacità di distinguere, quindi adesso prepariamo la Salernitana. L'Atletico non è una questione di cosa ci spaventa, l'Atletico è una grandissima squadra abituata a giocare queste partite, quindi la studieremo con calma e cercheremo di affrontarla nel migliore dei modi, visto che la prima ce l'avremo in casa nostra e San Siro ci ha sempre dato una grande mano".