È uno di quei giocatori che ti fanno alzare in piedi e divertire. Romain Faivre è imprevedibile, rapido e col dribbling nel dna. Anni: 23. Ruolo: centrocampista offensivo. È cresciuto ad Asnières-sur-Seine, a 10 km da Parigi, e da piccolo passava le ore a guardare i video di Ronaldinho, il grande idolo a cui si è ispirato. Oggi Faivre è il gioiellino del Brest in Ligue 1 e sta impressionando anno dopo anno con le sue finte e la sua tecnica. E intanto i primi grandi club iniziano a bussare alla sua porta.
Chi è Romain Faivre: il profilo
In teoria è un numero dieci. Nella pratica è un jolly. Dalla trequarti in su, ha ricoperto quasi tutti i ruoli. Il piede preferito è il sinistro. Poi ha tutto: corsa, strappo e grande tecnica, raffinata quando era bambino e giocava con i più grandi. Prima d’iniziare con il calcio in una squadra locale, Faivre giocava con i fratelli e altra gente più grande di lui anche di otto anni. Faceva comunque la differenza. Parola di Lenny, il fratello: "Era l’unico piccolo che giocava con noi, ma aveva il nostro stesso livello", raccontò a France Football. Poi anche nel suo primo club locale Faivre ha iniziato subito a giocare con i bambini di categorie superiori alla sua: "Il pallone gli arrivava al ginocchio ma scartava gli avversari con doppi passi, finte e tunnel disorientanti. Si vedeva che aveva una qualità sopraffina", ricorda il fratello.
Il pupillo di Henry
Predestinato, nel 2007 viene conteso dai primi club importanti della regione parigina. Decide con la famiglia di firmare con il Racing Club de France e nel 2014 poi passa al Tours. Faivre continua a crescere e a stupire ma quando raggiunge l’età per passare professionista, il Tours ha problemi economici e non può permettersi di offrirgli un contratto. Il Monaco fiuta l’affare e lo porta nel Principato. Faivre inizia con le riserve. In prima squadra c’è Jardim come allenatore e il portoghese non gli dà troppo spazio. Quando però viene esonerato nell’ottobre 2018, in panchina arriva Henry e tutto cambia. TT rimane folgorato da Faivre e lo lancia con i grandi prima in coppa e poi in Ligue 1: "Lui è uno che dribbla e scarta. Ha qualcosa che hanno in pochi. Riesce a spezzare le linee". La parentesi Henry però a Monaco dura poco. Jardim torna in panchina dopo tre mesi, e Faivre torna con le riserve. A giugno lascia il Monaco: partenza con destinazione Brest, che lo acquista per soli quattrocentomila euro.
Adesso è un punto fermo della nazionale under 21 francese (e Deschamps lo osserva). Al debutto con gli Espoirs ('speranze', così vengono chiamati i giocatori francesi di categoria) Faivre ha fatto tutto da solo: ha dribblato, si è procurato un rigore, lo ha calciato, lo ha sbagliato e poi si è rifatto con un tiro a giro di sinistro finito in rete nella partita contro il Liechtenstein dello scorso ottobre. Insomma, quando è in campo con lui non c’è verso di annoiarsi.
Da piccolo lo chiamavano 'Hatem'. La somiglianza con Ben Arfa di viso è tanta e l’imprevedibilità, il dribbling e la fantasia lo ricordano anche in campo. Ciò che invece differenzia i due giocatori sembra essere la mentalità: Ben Arfa ha sprecato una carriera per qualche difetto caratteriale. Faivre invece sembra riuscire a tenere i piedi per terra e i nervi ben saldi. Su di lui ora c’è l’interesse concreto del Milan (QUI per le ultime). Per il giocatore, poter giocare in un club così importante (nonché una delle squadre in cui ha giocato il suo idolo Ronaldinho), sarebbe un bel regalo. Nel caso, a scartarlo dovrebbe metterci poco.