L’annuncio del Psv nel gennaio 2018 per ufficializzare l’arrivo di Maximiliano Romero è stato tutto un programma. Anzi, un gioco. Footbal Manager: offerta di contratto pronta e inviata, 'Continua'. Qualche minuto (di gioco) e… Romero ha accettato la proposta ed è un nuovo giocatore del Psv. 'Salva partita', meglio. 10,5 milioni nelle casse del Velez Sarsfield più il 10% sulla prossima cessione.
Quasi un anno fa. Superata la concorrenza di Stoccarda e Borussia Dortmund per questo gioiellino argentino classe '99. Ma Romero entra in un tunnel dal quale sta ancora uscendo: infortunio agli adduttori, fuori fino a fine stagione. Pensare che doveva arrivare in estate, poi è stato anticipato tutto di qualche mese. Destino. Anzi, sfortuna. Si sta riprendendo ora, debutto in Eredivisie e in Champions. Una manciata di minuti per capire come sta e non affrettare i tempi: “Lo vogliamo al 100%” ha detto l’allenatore Van Bommel. I primi gol olandesi con la squadra Under 21: tre in otto partite.
Adesso a coccolarselo è il ct dell’Argentina Under 20 Fernando Batista, che ieri l’ha messo nell’ultimo quarto d’ora contro il Perù. Parte palla al piede da sinistra, entra in area e viene agganciato da Jonathan Bilbao. Rigore procurato, rigore tirato. E portiere spiazzato. Minuti? 95’. Partita finita 1-0 e Selecciòn al girone finale del Sub20.
In Argentina quando c’è un attaccante giovane che si mette in vetrina il paragone è automatico: “Può diventare il nuovo Messi”. Pressione a mille. Un classico da quelle parti.
E’ successo anche a Romero, quando a 16 anni aveva già segnato 33 gol nell’Octava Divisiòn. Maledetti infortuni: Wenger pazzo di Maxi, era fatta per il trasferimento dal Velez all’Arsenal. I genitori sarebbero stati due mesi in Inghilterra con lui e il fratello Walter si sarebbe trasferito definitivamente. Tutto organizzato. Poi la rottura del crociato durante una partita con le riserve e addio Inghilterra. Sogno spezzato.
In tv guarda le partite della Liga ma alla Play sceglie il Bayern: “Con Ribery e Robben sulle fasce”. L’idolo? Radamel Falcao: “Cerco di copiare tutti i suoi movimenti”. E da lui ha preso il soprannome 'El Tigre' perché in area ruggisce proprio come il colombiano del Monaco. Cattiveria e freddezza sotto porta: “E’ un vero nove” aveva detto il suo ex allenatore Philip Cocu.
Il Guardian l’ha inserito tra i migliori 60 classe ’99 al mondo, il Psv quando pesca in Sudamerica spesso e volentieri porta in Europa futuri campioni. Ricordate Romario e Ronaldo? Ecco, basterebbe fare la metà di quello che hanno fatto loro per diventare decisivo.
Dal virtuale al reale, da Football Manager al calcio vero. L'Argentina 'salva la partita', Maxi Romero l'ha trascinata alla seconda fase del Sub20.
