Nicolò Zaniolo ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica in cui ha parlato del suo passato alla Roma e al suo presente, tra Aston Villa e Nazionale. Riguardo la Premier League ha dichiarato: "Qui sto bene, mi sto abituando anche al clima. Posso divertirmi, andare a ballare, ma non sono come mi descrivono. Mi alleno tutti i giorni, gioco, poi una volta a settimana vado a ballare. Mi serve a staccare la testa".
Zaniolo: "Roma ferita aperta"
Inevitabile poi un tuffo nel passato, in particolare al momento dell'addio alla Roma: "Le guerre mediatiche non mi piacciono, ma alla Roma le cose potevano finire in modo diverso. Provo un grande amore per i tifosi, i miei compagni, la squadra, la città, e loro nei miei confronti. È una delusione che ho provato. lo ho delle responsabilità, ma anche altre persone. Quando ci sono casini così vuol dire che tutti ci abbiamo messo del nostro. Ma del passato non voglio parlare, ora sono in Premier e penso al futuro".
Zaniolo, poi, ha rivelato che non gli è mai stato chiesto di indossare la maglia numero 10 giallorossa: "Non lo avrei accettato mai, perché ti mette una pressione addosso che non serve. Le pressioni a Roma ci sono a prescindere, la piazza vuole tanto e chiede tanto: tutti sappiamo di chi era quella maglia e non ci ho mai nemmeno pensato di prenderla".
In conclusione, il giocatore dell'Aston Villa ha parlato del suo rapporto con Luciano Spalletti: "Mi è sembrato subito un allenatore diretto, preparatissimo, che sa cosa vuole che tu faccia in campo. Se vai bene te lo dice, se è male te lo dice in faccia. Preferisco che una persona mi dica 'Sei scarso', piuttosto che ti prometta mille cose e non mantenga nulla. Molti lo fanno, lo hanno fatto e lo faranno sempre, nel calcio. Non è facile trovare persone come Spalletti".