Beto si è raccontato in un'intervista esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com. L'ex attaccante dell'Udinese ha parlato del suo approccio alla Premier League, dell'amicizia con Leao e dei suoi obiettivi nel corso della stagione.
Everton, Beto: "Mi trovo benissimo"
Beto ha cominciato parlando dei suoi primi mesi in Inghilterra con la maglia dell'Everton: "Mi trovo benissimo, mi trovo benissimo! È bellissimo giocare qui in un grande campionato come la Premier League e sono contentissimo di essere un giocatore dell'Everton."
Beto è ancora alla ricerca del primo gol dopo otto partite di campionato. Così, l'attaccante ha parlato delle differenze tra Premier League e Serie A. "È difficile fare gol dappertutto (ride n.d.r). Però qui in Premier è un po' difficile. Ho già avuto diverse occasioni e devo continuare così per segnare. Io non sono mai soddisfatto a prescindere dal fatto se ho segnato o meno. Non sono mai soddisfatto però quando vince l'Everton sono contentissimo."
Beto ha parlato anche dell'amicizia con il suo connazionale Rafa Leão che sta vivendo una stagione tra ombre e luci: "Abbiamo un rapporto bellissimo. È un bravo ragazzo e siamo amici. Rafa nella sua carriera può arrivare dove vuole. Non solo lui, tutti i calciatori possono fare di più, no? Ma lui ha un talento che nessuno di noi sa dove può arrivare. Rafa se vuole raggiungere il livello di Haaland e Mbappé riuscirà a farlo. Se gli consiglio di venire in Premier League? Io non devo dare consigli a nessuno."
Il giocatore dell'Everton ha continuato parlando del suo idolo e delle prestazioni future: "Il mio idolo è Samuel Eto'o anche se abbiamo stili di gioco diversi. Io non mi ispiro a nessun giocatore in particolare dove mi dico 'voglio fare come lui', no. Io gioco alla mia maniera, alla Beto. Come ho già detto prima, ogni giocatore può fare sempre di più. E sono sincero: io penso che posso fare di più. Adesso sono all'Everton e dovrò continuare a lavorare per migliorarmi. Ma un passo alla volta."
Beto ha raccontato il suo percorso dall'União Tires alla Premier in soli cinque anni e degli allenatori più importanti: "Ho lavorato tanto e non ho ascoltato nessuno. Il segreto è la fiducia che ho in me stesso, solo questo. Nessuno può venire a dirmi che non riuscirò a fare qualcosa, solo io posso dirlo di me stesso. Le persone io non le ascolto. Allenatori più importanti? Tutti. Cominciando dagli allenatori che avevo quand'ero bambino. Alcuni nomi? Su tutti dico Mister Miguel, Lopez e Mourinha che mi hanno aiutato tanto per arrivare in alto. Dopo ho avuto David Martins, Pedro Messias e Paulo Sergio alla Portimonense che mi ha dato la possibilità di diventare professionista. Ma anche Luca Gotti che stimo tantissimo. Poi Cioffi e Sottil."
Infine, Beto ha concluso parlando del Portogallo come obiettivo: "Non ci penso tanto perché devo fare bene in campo. Se faccio bene posso pensarci altrimenti è inutile. Io devo solamente continuare a lavorare però la Premier è una bella vetrina e se faccio bene qui...".
A cura di Alessandro Schiavone