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Data: 24/12/2017 -

Capello, tra passato e ricordi: "Ibrahimovic non sapeva calciare. Il miglior giocatore mai allenato? Ronaldo"

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"Come ho detto 'Non sai tirare' a Ibra? Era arrivato Raiola, disse 'Guarda che lui spacca le mani ai portieri', gli ho risposto 'Guarda che per adesso ha rotto solo tutti i vetri sul retro della palestra...'. Non sapeva calciare, sbagliava tutte le posizioni del piede d'appoggio". Rewind, ricordi. A parlare è Fabio Capello, ospite di Sky Calcio Club, che ha ricordato alcuni aneddoti ed esperienze del passato, tra cui appunto il primo Ibra allenato, un giovane attaccante svedese che era finito anche nel mirino della Roma.

"Lo vidi anche quando ero allenatore della Roma, giocammo a Berlino contro l'Ajax. Io nell'intervallo lo vidi riscaldarsi, fare dei numeri. Poi l'ho visto in campo che non faceva solo la 'foca' ma qualcosa di più. Si dedicò in maniera assoluta a provare, provare, provare a calciare. Perché non lo prendemmo alla Roma? La Juventus fece il colpo più incredibile che potesse fare: 16 milioni, pagamento in quattro anni. All'Ajax avevano deciso che non sarebbe stato un grande giocatore. Non era facile da gestire e preferirono tenere Mido. Gli scontri di Ibra? Sì, c'era stata un po' di bagarre con Zebina, ma poi è arrivato Moggi che ha messo tutti a posto".

Ancora ricordi, un altro salto nel passato. E poi la domanda: qual è il più forte giocatore mai allenato? "Ronaldo. In assoluto, nonostante abbia dovuto mandarlo via per poter vincere il campionato con il Real Madrid. Pesava 96 chili. Gli chiesi 'Ma quando hai vinto i campionati del Mondo in Giappone e Corea quanto pesavi?'. 84, mi disse. 'Ma vorrai calare a 88 per lo meno?' gli risposi. Van Basten? Io l'ho avuto molto poco. Fece la finale di Monaco dove ebbe tre occasioni da gol. Non l'ho mai avuto in grandi condizioni".

Il Capello allenatore è così, diretto, sincero, anche a costo di 'scontrarsi', ma poi pronto anche a costruire un'amicizia: "Discussioni franche? Sì, con tutti. Quello che dicevo sempre è: il giocatore che dobbiamo acquistare mi deve dare almeno il 10/15 per cento in più di quello che ho già in casa. Se mi dà il 2 per cento, mi tengo quelli che ho. Sempre devi cercare di migliorare la squadra. Per questo parlo del Milan: dovevano prendere 3 giocatori, ma in grado di fare la differenza al 20 per cento".



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