Il calcio spagnolo riparte da ciò che aveva lasciato a metà: a dare il via alla fase post-emergenza in Spagna sarà Rayo Vallecano-Albacete, l'unico incontro che non è stato terminato prima della sosta. La partita dello scorso 15 dicembre fu interrotta a Vallecas dall'arbitro per i cori contro l'attaccante dell'Albacete Zozulya, accusato dai tifosi del Rayo di essere un nazista.
In quella gara era presente anche un italiano, Leonardo Capezzi, che ha vestito la maglia dell'Albacete prima di trasferirsi a gennaio alla Salernitana. "Ricordo bene quella partita, dovevo entrare a fine primo tempo perché eravamo rimasti in dieci, non ero neanche rientrato negli spogliatoi quando decisero di sospendere la partita" racconta ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.
"Zozulya è stato attaccato con dei cori pesanti, i tifosi del Rayo ce l’hanno con lui: quando era stato comprato dal Rayo gli hanno fatto passare le pene dell'inferno per vicende politiche, per questo non ha mai giocato una partita" continua Capezzi nel racconto di quell'esperienza.
A Zozulya venivano rimproverate simpatie politiche di estrema destra, in netto contrasto con l'ideologia del Rayo Vallecano, tanto che non era mai tornato a giocare una partita lì fino a quel giorno. "L’arbitro aveva detto che se fossero continuati quei cori avrebbe sospeso la partita, poi è stata presa una decisione di comune accordo tra le due squadre. Per il calcio non è stato un bell’episodio. I cori si sentivano forte anche dalla panchina, hanno un tifo molto forte. Era giusto sospenderla, non si potevano sentire quelle cose".
Capezzi ci ha raccontato anche che tipo di ragazzo è Zozulya, per farci conoscere anche il lato umano di un ragazzo oggetto di gravi accuse. "Lui si aspettava questa accoglienza, voleva giocare per superare questa cosa. Di lui ne posso parlare solo che bene, è un ragazzo disponibile e tutti ne hanno sempre parlato bene. Il trattamento è stato esagerato, non so bene la storia che c’è dietro. Bello che il calcio in Spagna ritorni con questa partita, è utile anche per dare un segnale".
E così la partita, di cui si è giocata la gara di ritorno prima di quella d'andata, riprenderà dal secondo tempo sullo 0-0, con Zozulya in campo e senza Leonardo Capezzi, che però porta ottimi ricordi dei suoi cinque mesi all'Albacete. "L’esperienza in Spagna è stata bella, mi ha fatto crescere tanto, anche se calcisticamente è stata un’esperienza difficile. Quando cambi Paese ci sono persone, cultura e mentalità calcistica differenti, l’adattamento dipende da tante cose, ma riguardandomi indietro ho fatto un’esperienza umana bellissima, ero partito per rimanere tutta la stagione e non cinque mesi. Mi piace la cultura spagnola, potrei rifare questa scelta in futuro".
Tra i suoi compagni all'Albacete anche "l'interista" Brazao, che con Capezzi è diventato molto amico. "Può essere un portiere da Inter, ma mi sbilancio perché per come l’ho visto può diventare anche il portiere della nazionale brasiliana. È veramente forte, quando è stato utilizzato ha fatto benissimo, è probabilmente il più forte in giro dell’età sua. Ho un buon rapporto con lui, quando sono arrivato è stato lui ad accogliermi perché parlava italiano".
Uno dei legami rimasti vivi con la Spagna, così come quello con l'amico Crisetig (ex compagno a Crotone) oggi al Mirandés prima del trasferimento. La Segunda spagnola oggi riparte, per la Serie B si dovrà aspettare fino al 20 giugno, qualche giorno in più per recuperare dal piccolo infortunio degli ultimi giorni. "Ho rimediato una lesione di piccolissima entità al quadricipite sinistro, niente di che ma dovrebbe essere tutto ok per il ritorno in campo" ci fa sapere Capezzi, spettatore d'eccezione di Rayo-Albacete, la partita che segna il ritorno del calcio in Spagna e che ha battuto i fischi.