Per la prima volta nella storia del calcio spagnolo una partita è stata sospesa per canti o cori offensivi contro un giocatore.
E' accaduto durante Rayo-Albacete di Segunda Division - serie b spagnola - dopo che dalle tribune i tifosi di casa hanno iniziato a insultare Roman Zozulya (ex della gara, tra l’altro) chiamandolo "puto nazi".
Non solo parole, sulle tribune dell'Estadio de Vallecas era stato esposto anche uno striscione che recitava: “Evitiamo che un nazista visiti le nostre zone”.
Tutto questo risentimento nei confronti di Zozulya è nato due anni fa, quando dopo appena una settimana dalla firma sul contratto finì subito la sua avventura al Rayo, cacciato proprio dai tifosi dopo che l'attaccante ucraino si presentò indossando una maglia con un simbolo appartenente a un gruppo di estrema destra. Già allora i tifosi presero una netta posizione con altri striscioni: "Vallecas non è un posto per nazisti, tornatene a casa", "Zozulya not welcome".
I tifosi del Rayo non dimenticano e dopo due anni, trovandolo come avversario in casa, lo hanno 'accolto' così. Al fischio della fine del primo tempo, mentre rientrava negli spogliatoi, Zozulya è stato nuovamente sommerso da fischi e insulti e l'Albacete non ha più voluto giocare nella ripresa. Da qui, la decisione dell'arbitro di sospendere la gara, con l'annuncio dello speaker prontamente partito dagli altoparlanti dello stadio.
E a nulla è servito il coro "Era uno scherzo, Zozulya era uno scherzo" di una parte dei tifosi del Rayo. La partita è dunque 'finita' così, sospesa dopo 45 minuti di gioco.