Sospensione Rayo-Albacete, parla Zozulya: "Non sono un nazista"
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 19/12/2019 -

Sospensione Rayo-Albacete, parla Zozulya: "Non sono un nazista"

profile picture
profile picture

Dopo la sospensione di Rayo Vallecano-Albacete, arriva la risposta di Roman Zozulya alle accuse di nazismo. Una reazione forte del pubblico di casa, dovuto a un episodio risalente a due anni fa, quando l'avventura dell'attaccante ucraino con la maglia del Rayo durò appena una settimana. Poco dopo la firma con il club spagnolo, si presentò all'allenamento con una maglia raffigurante simboli di estrema destra: un gesto che venne condannato in maniera netta dai tifosi del Rayo Vallecano. Un gesto che a distanza di due anni non è stato dimenticato, tanto che Zozulya (oggi calciatore dell'Albacete) è stato riempito di insulti dal pubblico di casa, al punto da costringere l'arbitro a sospendere la partita dopo 45 minuti. Una prima volta nella storia del calcio spagnolo.

WhatsApp_Image_2019-12-15_at_22.07.15.jpeg

Come riportato da Marca, sono arrivate le prime parole di Roman Zozulya su quanto accaduto: "Tutto ciò che viene detto non è vero, sono semplicemente un calciatore e un patriota del mio paese. Voglio ringraziare il presidente della mia nazione che mi è stato vicino e non credo che ciò sarebbe successo se fossi davvero un nazista. Inoltre ringrazio anche la Spagna, che mi ha accolto negli ultimi tre anni, e l'Albacete, un club straordinario che non potrò mai ringraziare abbastanza".

WhatsApp_Image_2019-12-15_at_22.04.30.jpeg

Gli eventi dell'ultima gara però hanno lasciato un segno profondo in Zozulya, che non esclude di andare per vie legali: "Sto parlando con il management dell'Albacete per vedere come muoverci, sicuramente faremo qualcosa. Sono stanco di sentire questi insulti, mia figlia mi chiede cosa è successo e io non sono in grado di risponderle. Tutto nasce da una mia frase a favore dell'esercito ucraino. Sapevo che i tifosi del Rayo non mi avrebbero accolto bene e ho pensato anche di non andare a giocare questa partita. Poi ho deciso di giocare, come mi è stato consigliato da famiglia e colleghi, perchè sono un calciatore professionista". Una pagina sicuramente negativa nella storia del calcio spagnolo e che sicuramente avrà delle ripercussioni anche nelle prossime settimane.

LEGGI ANCHE: SOSPESA RAYO VALLECANO-ALBACETE: IL RACCONTO DELLA "PARTITA"



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!