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Pronti a far ‘’innamorare’’ il mondo. Alla scoperta del Wydad Casablanca

I maggiori successi continentali sono nel 1992, 2017 e 2022. E pensare che durante la finale di ritorno nel 2019 contro i tunisini dell’Esperance i biancorossi decisero di ritirarsi a causa di un gol regolare giudicato in fuorigioco dall’arbitro, con la decisione non modificabile per un guasto al VAR e con annessa sconfitta a tavolino. Anche questa, roba decisamente da film.

Un Mondiale per mettersi in mostra e tornare grandi

In patria non sono stagioni facili: il titolo manca dal 2022 e il risultato più importante è una semifinale di Champions datata 2023. Quattro allenatori cambiati nelle ultime quattro stagioni e una vecchia conoscenza del nostro calcio passata per pochi mesi dallo stadio Mohamed V come M’Baye Niang (due gol in sole otto presenze tra settembre 2024 e gennaio 2025).

Il 25 maggio è stato deciso l’ultimo cambio in panchina dopo il terzo posto raggiunto nell’ultima Botola Pro, con addirittura l’ex direttore sportivo Mohamed Amine Benhachem pronto a guidare la spedizione africana in America.

Pronti a far ‘’innamorare’’ il mondo. Alla scoperta del Wydad Casablanca
Gianni Infantino (Imago)

Da Pedrinho a un fratello d’arte: i principali giocatori del Wydad Casablanca

Anche la rosa negli ultimi anni ha subito variazioni, con l’arrivo del trequartista classe 2005 ex Fluminense Arthur Wenderroscky e il pari ruolo 2004 Pedrinho come giovani stelline. Ad arricchire d’esperienza la squadra è arrivato da pochi giorni il fratello 38enne dell’ex Fiorentina e protagonista a Qatar 2022 Sofyan Amrabat, Nordin.

In avanti, oltre a Nordin che di mestiere fa l’ala destra, le maggiori speranze sono riposte nei due attaccanti più prolifici dell’ultima stagione: Mohamed Rayhi e Cassius Mailula, autori di 18 gol e 7 assist in totale. Basse aspettative in un girone con Manchester City e Juventus, ma la solita tenacia e tecnica per portare in alto ancora una volta il calcio marocchino.

A cura di Cristian Viscione