1° convegno S.S.Lazio contro il bullismo e il cyberbullismo: la giornata

Nella sala stampa dello stadio Olimpico di Roma è andato in scena convegno S.S. Lazio “Bullismo e Cyberbullismo: come prevenirlo”
Una giornata dedicata alla lotta contro il bullismo e il cyberbullismo: è stato questo il convegno organizzato dalla fondazione S.S.Lazio allo stadio Olimpico con la collaborazione di prestigiosi partner istituzionali e sportivi.
Una giornata nella quale per la società biancoceleste erano presenti il presidente Claudio Lotito e il direttore sportivo Angelo Mariano Fabiani.
A rappresentare la fondazione, invece, c’era la presidente Cristina Mezzaroma.
Nel corso del convegno ci sono stati anche gli interventi di Andrea Abodi, ministro per lo sport e per i giovani, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e Francesco Rocca, presidente della regione Lazio.
Le parole di Lotito e di Cristina Mezzaroma
L’INTERVENTO DI CLAUDIO LOTITO: “Ho voluto fortemente questa iniziativa perché quando sono diventato presidente dissi che volevo un calcio didascalico e moralizzatore per insegnare valori fondanti della società civile, come lo sport. Al tempo delle Olimpiadi in Grecia si fermavano le guerre perché lo sport era sopra a tutto. Il rispetto, il merito che è importante perché in questo contesto viene valutato solo l’aspetto esteriore. Si tratta di stabilire e insegnare ai giovani attraverso un processo di formazione che non esiste più, quando andavo a scuola l’insegnante lavorava in sinergia con la famiglia. Dobbiamo far emergere i valori dell’essere umano, il rispetto dell’etnia. In una squadra ci deve essere rispetto, si vince tutti insieme. Dobbiamo formare gli uomini, le donne e i ragazzi facendogli capire che bisogna essere se stessi e che le proprie capacità portano un valore aggiunto in un sistema dove tutti contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi. La prevenzione serve per mettere un limite di età per l’utilizzo di strumenti tecnologici, perché poi si perde il valore complessivo della vita. Attraverso lo sport, che è un punto di riferimento, dobbiamo far capire che non serve apparire, ma essere. Noi ci siamo prefissati di portare avanti questa battaglia per la formazione e prevenzione di questi fenomeni, ma soprattutto per promuovere un’azione legislativa per reprimere certi fenomeni in modo chiaro“.
L’INTERVENTO DI CRISTINA MEZZAROMA: “Ringrazio i presenti, in particolare il presidente della Regione Francesco Rocca. ‘Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio’ recita un proverbio africano: un richiamo all’importanza della collettività. Ci sono ferite invisibili che lasciano il segno: educare è una responsabilità che ci riguarda da vicino. Dobbiamo farcene carico morale: ognuno può fare la differenza tra silenzio e salvezza. La Lazio Calcio è qui perché lo sport ha una voce potente, capace di ispirare e fare da esempio. Una squadra è messaggio, modello e comunità. Da realtà così può partire un segnale forte, credibile e concreto. Oggi lo facciamo con responsabilità: il convegno nasce dall’urgenza e dalla convinzione che la prevenzione si fa insieme. Questo è il momento per cambiare le cose“.
Le parole di Roberto Gualtieri e di Andrea Abodi
L’INTERVENTO DEL SINDACO DI ROMA ROBERTO GUALTIERI: “Grazie al presidente Lotito, alla fondazione e alla polisportiva per questo convegno. Questa è una battaglia che si può vincere solo se tutti fanno la loro parte, facendo soprattutto un lavoro di prevenzione. Noi come Roma Capitale abbiamo varato dei programmi per tantissime scuole che potranno realizzare attività culturali e di approfondimento per contrastare questo fenomeno. È importante essere insieme e il fatto che una società sportiva così blasonata e importante come la Lazio faccia questo, per noi è importante. Chi fa sport, fatto di valori sani e importantissimi, se li trasmette ha una marcia in più, queste iniziative aiutano molto, perché certi messaggi se dati da certi soggetti sono un aiuto in più“.
L’INTERVENTO DEL MINISTRO PER LO SPORT E PER I GIOVANI ANDREA ABODI: “Abbiamo diritto alle emozioni e alla fragilità, alla sconfitta e di non essere tutti numeri uno e fenomeni. Abbiamo diritto di aiutare le persone in difficoltà. Ringrazio la Lazio per questo convegno, spero possa essere d’esempio. Mi auguro che anche la Roma riprenda il suo progetto che ha lasciato andare. Bisogna saper ascoltare i genitori, gli insegnanti e gli allenatori. Sono tutti educatori. Non tutti abbiamo questa dote e questa attenzione, siamo distratti. Queste cose le hai dentro e puoi allenarle, quando si fanno le selezioni per ricoprire certi ruoli bisognerebbe individuare anche queste caratteristiche che non sono secondarie. Chi ricopre questi ruoli ha una responsabilità enorme. Il nostro compito si consacra se entriamo in sintonia con i vostri bisogni, esigenze e aspirazioni. Non c’è cosa peggiore, dopo che ti è stata attribuita una responsabilità pubblica, di non chiudere il mandato. Il valore principale che lo sport insegna è il rispetto, dentro questo concetto c’è tutto. Quando c’è rispetto non c’è sopraffazione, non c’è violenza“.