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Nel segno di Panichelli: lo Strasburgo sogna l’Europa che conta

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Joaquín Panichelli, giocatore Strasburgo

Dal tredicesimo posto al sogno europeo, come l’allenatore Rosenior sta cambiando lo Strasburgo

Era da cento anni che una squadra non scendeva in campo con un undici titolare composto interamente da giocatori nati nel nuovo millennio. Doveva succedere prima o poi, e a farlo è stato proprio lo Strasburgo, oggi sorprendentemente terzo in Ligue 1 con 15 punti e a una sola lunghezza dal PSG.

Il record è stato scritto nella prima giornata di campionato, e per “festeggiare” il club alsaziano ha fatto le cose per bene: 1-0 al Metz e tre punti che hanno aperto la stagione nel migliore dei modi.

Il più “anziano” in campo in quella partita? Joaquín Panichelli, punta argentina classe 2002 cresciuta nel River Plate. Il più giovane? Kendry Páez, talento ecuadoriano purissimo, nato nel 2007.

L’età media dell’undici titolare è stata di 20,7 anni: in Ligue 1 c’è una squadra che corre più veloce del tempo — giovane, sfacciata e già capace di farsi rispettare tra i grandi.

Chi è Rosenior, il genio dietro lo Strasburgo

E se parliamo di precocità, non si può non citarlo. Liam Rosenior, 41 anni, è l’allenatore che ha cambiato il destino dello Strasburgo. Arrivato dopo l’esonero di Patrick Vieira, reduce da una retrocessione in Championship con l’Hull City, l’allenatore inglese ha convinto tutti in pochissimo tempo.

In 12 mesi ha riportato i Bleus et Blancs in Europa dopo vent’anni, se non si conta la qualificazione preliminare in Europa League del 2019. Rosenior è soltanto alla sua seconda esperienza da primo allenatore. Da bambino, le sue maestre gli consigliarono una scuola per studenti dotati: aveva un’ossessione precoce per logica e strategia. Oggi, guardando questo Strasburgo, viene da pensare che quelle maestre non avessero tutti i torti.

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Liam Rosenior, allenatore Strasburgo

Lo stile di gioco di Rosenior

Rosenior, come lui stesso ha dichiarato, ama dominare il possesso, pressare alto e giocare con intensità. Di solito schiera i suoi con il 3-4-2-1, ma alterna spesso il 4-4-1-1 e il 4-3-3 classico. Queste soluzioni garantiscono equilibrio e compattezza, ma allo stesso tempo permettono allo Strasburgo di ribaltare rapidamente il fronte, trasformandosi in un 3-2-5 in fase di possesso.

I terzini restano alti e larghi, allungando la difesa avversaria e aprendo linee di passaggio centrali. Inoltre, la squadra ha una straordinaria capacità di creare costantemente superiorità numerica in ogni fase della manovra, sia in uscita che tra le linee.

Talento e coraggio: il segreto dei “Bleus et Blanc”

Per giocare così bene, però, servono anche interpreti all’altezza. Rosenior ha costruito una squadra che, lo scorso anno, ha superato di 7,23 punti i propri xP (punti previsti) dopo 25 giornate di campionato: un dato che non può essere casuale. Il gruppo ha assimilato perfettamente il suo calcio, fatto di pressing alto e possesso proattivo. Un risultato che nasce dall’eccezionale capacità del tecnico inglese di lavorare con i giovani.

Tra i migliori, spicca Valentin Barco: un 2004 cresciuto nel Boca Juniors, era un terzino ma oggi agisce stabilmente da esterno offensivo. Poi c’è Guéla Doué, nato nel 2002 e fratello del campione d’Europa del PSG, già autore di un assist in sole tre presenze. Infine Joaquín Panichelli, anche lui classe 2002.

Joaquín Panichelli, il futuro bomber dello Strasburgo

Possiamo dire che l’argentino si è presentato nel modo migliore: cinque gol nelle prime sette presenze. Solo un anno fa giocava in Segunda División, al Mirandés, dove ha firmato una stagione da 21 reti e 8 assist in 44 partite. Numeri tutt’altro che banali per uno “scarto” del River Plate.

Joaquín è figlio di Germán Panichelli, ex calciatore e scrittore, che nel 1988 firmò per il River su richiesta di César Luis Menotti. “Se c’è qualcosa che mi ha lasciato l’Argentina è la fame e la competitività”, aveva raccontato in un’intervista. Ed è proprio quella fame, la stessa che il River non ha saputo riconoscere, che oggi a Strasburgo sembra pronta a presentare il conto.

A cura di Stefano Fantasia