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Juventus, Tudor: “Non c’è nessuna differenza di preparazione tra Serie A e Champions League”

Juventus, Igor Tudor
Juventus, Igor Tudor

Le parole di Igor Tudor nella conferenza stampa precedente alla partita di Champions League contro il Borussia Dortmund

L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, ha presentato la prima partita della groupe phase di Champions League in conferenza stampa.

L’avversario non sarà dei migliori: il Borussia Dortmund di Niko Kovac, ancora imbattuto in questa stagione.

I bianconeri hanno fatto tre su tre nelle prime partite di campionato e, forti della clamorosa vittoria contro l’Inter per 4-3, proveranno a confermarsi anche in Champions League.

Prima di passare in conferenza stampa, Igor Tudor, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport: “Non puoi godere di questa vittoria che ne arriva un’altra (ride ndr). I giocatori devono essere bravi a recuperare bene in questo poco tempo a disposizione. Ora vanno scelti quelli giusti. Valuto il match dicendo che noi non eravamo ai nostri livelli ma comunque abbiamo vinto. In passato abbiamo fatto molto bene e continueremo a farlo. L’Inter è una grande squadra, la migliore degli ultimi 5 anni.”

Le parole di Tudor

Ha poi continuato sui rientri: “Conceicao valutiamo oggi ancora, ieri si è allenato e non ha sentito niente. Dobbiamo valutare attentamente, ogni cambio e ogni scelta possono fare la differenza. Cambiaso si è allenato, è un giocatore importante per noi, alza la qualità come Conceicao della partita” E sulla partita: “Sarà molto difficile, sono una squadra organizzata. Champions o no cambia poco, qui le squadre giocano più aperte. Il livello si alza e dobbiamo giocare molto concentrati.”

L’allenatore ha poi iniziato la conferenza stampa parlando del Borussia: “Non penso mai dove possiamo arrivare. So che domani c’è il Borussia, dobbiamo andare forte e capire dove possiamo fargli male e dove loro possono fare male a noi. È una squadra fortissima e non vediamo l’ora di affrontarla in casa nostra.” Ha poi aggiunto sul suo numero dieci: “Paragone con Del Piero? Vengono sempre da fuori questi paragoni, lui non va a dormire e pulisce i denti pensando di essere come Del Piero. Abbiamo parlato tanto di lui, bisogna lasciarlo vivere la sua crescita in pace. Sta facendo bene e deve continuare così. Vediamo se giocherà.”

Yildiz (IMAGO)
Yildiz (IMAGO)

Tudor: “Ho la fortuna di avere bravi ragazzi disponibili a lavorare”

Ha poi ripreso le parole di Locatelli sull’importanza del gruppo: “Non poteva mica parlare male di me, quando si vince è tutto bello. Ho la fortuna di avere bravi ragazzi disponibili a lavorare e quando c’è questo è tutto più facile. Tutti quelli che mi hanno allenato la pensavano così, vedendo questo lavoro pensi che un modo sia più giusto di un altro.” Per poi tornare sulla partita contro l’Inter: “Ho due impressioni, la prima è che abbiamo giocato contro la squadra più forte in Italia anche più del Napoli. La seconda è che non abbiamo giocato al nostro massimo, ma comunque abbiamo vinto. Mi piace che lo abbiamo fatto comunque.” Ha poi aggiunto sulla sua prima volta in Champions: “Niente di personale, inizia una competizione che a tutti piace. Un torneo un po’ diverso, tutti aspettiamo che l’arbitro fischi l’inizio. Tutti, anche con mezza gamba, vogliono giocare la Champions League.”

L’allenatore bianconero si è poi soffermato sulle rotazioni e sul turnover: “I livelli sono alti, se si paragona a quello italiano sono campionati più facili a livello tattico. In Italia ci si prepara di più a livello difensivo. Non si può programmare a lungo andare, si pensa partita dopo partita. Si pensa a cosa c’è sabato, se uno è pronto a fare la Champions League. Uno prepara al massimo delle sue capacità.” Poi ancora sulla partita contro il Borussia: “Non c’è nessuna differenza di preparazione tra Serie A e Champions League, tutti non vedono l’ora di giocare la partita. Preferisco 4-3 di 1-0, l’ho detto 3 anni fa. La cosa più importante è vincere, poi se si possono fare più gol è meglio ma dipende dai giocatori che si hanno in squadra. Generalmente io sono per fare più gol, per un calcio offensivo”. Ha poi concluso sul cambiamento del calcio nel corso degli anni: “I cambi mi piacciono tanto, non è facile entrare e decidere in questa maniera. Oggi è cambiato il calcio, non esiste il titolare e la riserva. Prima sì, ora non è più lo stesso sport”.