Sandro Tonali c'è e si vede. Contro la Lazio di Maurizio Sarri, l'allenatore del possesso e del palleggio, il centrocampista classe 2000 ha diretto l'orchestra in mezzo al campo senza che nessuno degli avversari sia riuscito a interrompere il suo spartito.
Solo 3 partite fin qui in stagione, ma probabilmente in poco meno di 270 minuti giocati si è visto un Tonali migliore rispetto a tutta l'intera scorsa stagione. Catapultato a Milano dopo un solo anno di A con la maglia del Brescia, nonostante San Siro fosse senza tifosi, il peso della maglia che tifava sin da bambino si è fatta sentire.
Le difficoltà della prima stagione
Impreciso e spesso altalenante, i paragoni con Pirlo e Gattuso, che al suo arrivo gli erano stati accollati addosso, faticavano a vedersi effettivamente sul campo. Certo, la maglia numero 8 era quella di "Ringhio" e la chioma quella di Pirlo, ma la spensieratezza in campo mancava. 37 presenze in tutte le competizioni, tanta confusione e nessuna vera scintilla.
Non dare mai giudizi affrettati
Ma come spesso succede, la fretta di dare un giudizio ai giovani calciatori è sempre un azzardo. Stefano Pioli non ha di certo mollato la presa con il centrocampista della nazionale Under 21 e, invece di "punirlo" e relegarlo in panchina, ha insistito su di lui avendo ragione. Tonali adesso dirige a ritmo dei battiti del suo cuore il gioco del Milan, non si emoziona più e si è tolto la paura di dosso. Ieri sera, in un reparto che vedeva di fronte giocatori del calibro di Luis Alberto e Milinkovic-Savic, ha dominato in tutto e per tutto: geometrie e recuperi lo stanno facendo diventare il leader del centrocampo rossonero.
Mercoledì un altro gradino da salire
Insomma, dopo il gol fotocopia a quello di Pirlo su punizione contro il Cagliari, continua l'ottimo momento di Tonali dopo un primo anno di ambientamento un po' opaco. In mattinata è stato votato anche MVP del match contro la Lazio ma adesso viene il bello: mercoledì esordirà in Champions League contro il Liverpool e ci sarà da salire un altro gradino: Tonali e il Milan, un passo alla volta.