Il Manchester City è stato bandito da tutte le competizioni UEFA per le prossime due stagioni e multato di 24,9 milioni di sterline per "gravi violazioni" del regolamento del Fair Play finanziario (QUI come funziona) . Questa la decisione presa e ufficializzata con un comunicato dall'organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio europeo. Davvero una batosta per la squadra di Guardiola, che intanto agli ottavi di questa edizione della Champions se la vedrà con il Real Madrid.
L’indagine era stata formalmente aperta a marzo 2019 e a a maggio era arrivato il rinvio alla Camera Giudicante. Dopo il deferimento da parte dell’Uefa, i Citizens si erano rivolti al Tribunale arbitrale sportivo di Losanna (Tas), che però aveva giudicato «inammissibile» il ricorso poiché non c’erano ancora sentenze definitive in tal senso.
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Cosa era successo
Ma perché il Manchester City è stato punito? E' successo che una certa cifra sarebbe stata versata al club direttamente dai proprietari, che però hanno dichiarato questi soldi come provenienti dallo sponsor: nel mezzo la presenza dell'Abu Dhabi United Group, società che fa capo dello sceicco Mansour, proprietario del club. Sponsorizzazioni secondo la Uefa non regolari, questo il motivo della sentenza.
La risposta del City
Puntuale la risposta del Manchester City attraverso una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale: "Si tratta di un caso avviato dalla UEFA, perseguito dalla UEFA e giudicato dalla UEFA. Con questo processo pregiudizievole ormai terminato, il Club perseguirà un giudizio imparziale il più rapidamente possibile e quindi, in primo luogo, avvierà il procedimento con il Tribunale Arbitrale per lo Sport il prima possibile".