"Dalla Pizza al Caffè Eziolino”. Avellino: la rivoluzione di Capuano
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Data: 14/03/2020 -

"Dalla Pizza al Caffè Eziolino”. Avellino: la rivoluzione di Capuano

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Numeri, record e curiosità sull’allenatore che ha cambiato il rendimento dei biancoverdi al momento decimi con 40 punti nel Girone C di Serie C
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Numeri, record e curiosità sull’allenatore che ha cambiato il rendimento dei biancoverdi al momento decimi con 40 punti nel Girone C di Serie C

Allenare l’Avellino è il desiderio di tutti e il privilegio di pochi”. Si presentò così alla città lo scorso ottobre Eziolino Capuano, dopo essere stato nominato nuovo allenatore dei biancoverdi. Una storia non semplice quella tra Capuano e l’Avellino. Il motivo? Un’esultanza, definita dallo stesso allenatore: “Carnale ma mai offensiva”, al termine di Juve Stabia-Avellino giocata nel 2007 a porte chiuse. Vinsero i padroni di casa e al termine della gara Eziolino non si risparmiò. Lui è fatto così. Mai banale e spesso sopra le righe. O si ama o si odia, senza mezze misure. Ha due passioni: il suo lavoro e la sua famiglia. Poche regole da seguire in campo come a casa. Regole che conosce bene sua moglie Maria: niente chiamate a fine partita, la pizza di patate in tavola e non preoccuparsi se il marito non è a letto a dormire dopo le partite.

LAVORO, PASSIONE E FOLLIA: COSI’ CAPUANO HA CONQUISTATO TUTTI

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Arrivato ad Avellino, come detto, in un clima di polemiche e contestazioni. Giornata dopo giornata, conferenza dopo conferenza, Eziolino ha conquistato tutti. Ormai ad Avellino è Capuano mania. Dalla “Pizza Capuano”, la più richiesta di questi tempi, al “Caffè alla Eziolino”. Fino ad arrivare alla “Capuano dance” (Video di Sportchannel) , che come lui stesso ha spiegato: “ Mi fa sorridere. E’ solo il mio modo di vivere le partite insieme alla mia squadra”.

Un vero e proprio uomo solo al comando, capace da ottobre ad oggi di resistere a tre cambi societari. Già, perché la sua scelta lo scorso ottobre, fu voluta fortemente dal direttore sportivo Salvatore Di Somma e della proprietà Sidigas. A dicembre però l’Avellino ha cambiato società, passando alla alla IDC di Nicola Circelli e Luigi Izzo. Infine pochi giorni fa l’87,5% delle quote del club è stato rilevato dall’imprenditore irpino Angelo Antonio D’Agostino. Mesi di dubbi e incertezze per il tifo biancoverde. Mesi in cui l’Avellino calcistica si è aggrappata al suo condottiero. Molto più che un allenatore, una vera e propria certezza. Eziolino ogni giorno alle ore 9:00 del mattino era sempre nel suo ufficio all’interno dello Stadio Partenio-Lombardi. Ufficio che per alcune sere è diventata la sua casa. Capuano è stato capace di isolare la squadra dalle questioni societarie che con il passare del tempo diventavano sempre più complesse. E’ riuscito a far tornare il sorriso ai tifosi dell’Avellino attraverso il gioco e i risultati, che a gennaio sono valsi il rinnovo di contratto fino al 2021: “Ora che l’Avellino è finalmente mia non la lascerò più: la stringo tra le braccia come un bambino di pochi mesi”. Eppure sarebbe riduttivo ridurre il lavoro svolto da Capuano solo ai freddi numeri: 30 punti in 21 partite. Una media di 1,5 punti a partita che ha consentito all’Avellino di centrare la salvezza con quattro giornate di anticipo. La squadra biancoverde, infatti, al momento si trova al decimo posto in classifica con 40 punti. Un risultato che regalerebbe addirittura l’accesso nei playoff. Capuano è stato colui che per stessa ammissione dei tifosi ha ridato orgoglio e dignità alla città intera.

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D’AGOSTINO ACQUISTA IL CLUB: LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

Lo scorso febbraio l’Avellino è stato rilevato dall’imprenditore Angelo D’Agostino che proprio su Capuano ha dichiarato: “E’ l’allenatore migliore che potessi trovare”. A queste parole hanno fatto eco quelle dell’allenatore ex Rieti: “D’Agostino è un imprenditore serio. Sono arrivato ad Avellino in un momento molto complicato. Abbiamo superato insieme la tempesta e raggiungere la salvezza quest’anno è stato un miracolo. Ora voglio portare questa squadra in Serie A”. Avellino: è Capuano l’uomo della rinascita.

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