Juventus-Arthur, l'ibrido perfetto
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Data: 25/06/2020 -

Juventus-Arthur, l'ibrido perfetto

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Via Pjanic, dentro Arthur: non cambiano solo gli interpreti ma anche la fisionomia del centrocampo della Juventus. Via un trequartista trasformato in regista, dentro un calciatore dinamico ma dai piedi buoni, giovane ma già con buona esperienza, un ibrido perfetto per dare una nuova identità alla mediana bianconera.

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In che ruolo gioca Arthur

La carriera di Arthur Melo lo ha visto adattarsi a più sistemi di gioco, passando dal classico doble 5 sudamericano al Gremio e con il Brasile,  a una versione più internazionale della mezzala al Barcellona. Una malleabilità figlia del suo grande spirito di sacrificio, che lo ha reso un giocatore importantissimo in patria (tanto da vincere da protagonista la Copa América 2019) e parte integrante del progetto Barcellona in queste sue due stagioni europee. 

Al Gremio era utilizzato appunto come uno dei due mediani del 4-2-3-1 di Renato Gaucho, o Portaluppi per chi lo ricorda in Italia con la maglia della Roma: era il giocatore di recupero palla e costruzione dell'azione della squadra che vinse la Copa Libertadores nel 2017, l'unico a partire per l'Europa dopo quel titolo, al contrario di altri possibili talenti rimasti poi in patria.

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Al Barcellona ha trovato un centrocampo differente, una linea a tre in cui la sua collocazione più naturale era quella di mezzala destra, dato che il ruolo di perno centrale è da anni di proprietà di Sergio Busquets. La successione di Iniesta era sicuramente un ingombro, soprattutto per la maglia numero 8 che Arthur ha ereditato da Don Andrés, fattore che ha impennato le aspettative. I due calciatori però sono estremamente differenti: Iniesta era molto più attivo nel dialogo con le punte, Arthur invece fa del suo meglio nel fraseggio corto a centrocampo e nel recupero palla, grazie anche a un ottimo controllo derivato dalle basi di futsal, che ha praticato prima di venire tesserato per il Goias.

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In blaugrana non si è definitivamente consacrato anche per via della forte concorrenza: il dualismo con Vidal nella prima stagione e l'arrivo di De Jong nella seconda hanno creato un sistema di rotazioni che ha oscurato la sua crescita, evidente però nei momenti migliori di quest'anno, tanto da arrivare anche con più frequenza al gol e all'assist, caratteristiche che non gli sono mai appartenute neanche in Brasile

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Dove giocherebbe Arthur nella Juventus

Immaginando il centrocampo attuale della Juventus, quindi con la linea a tre, Arthur sarebbe una delle due mezzali, possibilmente a destra. Nonostante arrivi in cambio di Pjanic infatti, non occuperebbe la stessa posizione del bosniaco, ma farebbe scalare al centro con ogni probabilità Bentancur, l'elemento della rosa attuale più adatto per fare da vertice basso, per sfruttare al meglio le sue qualità. L'unica vera alternativa è giocare nella posizione che occupa attualmente in nazionale, quella di centrocampista basso nel 4-2-3-1, ma questo sistema di gioco non sembra al momento nei piani della Juventus.

Un arrivo per stravolgere il centrocampo bianconero, che cambia ordine e uomini, forse l'ingranaggio giusto per una vera svolta nel reparto più delicato. 



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