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Sarri: “Arthur? Non faccio come Setien, non ne parlo. Higuain è motivato”

Attenzione al Lecce. Maurizio Sarri non vuole cali di concentrazione, anzi. "È una situazione complicata per tutti. questa. E il Lecce è forte, non siamo superficiali o presuntuosi, dobbiamo avere la convinzione che il risultato sia tutto da conquistare". Così l'allenatore della Juventus presenta la partita di domani contro i giallorossi.

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La polemica con Setien

Ma prima, il punto sul calciomercato. E su quello scambio tra Pjanic e Arthur che è davvero molto vicino a concludersi (le ultimissime). "Non ho ancora avuto alcuna notizia dalla società, nessuna comunicazione. Se Miralem dovesse andare via, non sarà per una questione tecnica: lui è un giocatore forte, valido. Ha avuto un momento di difficoltà perché deve capire che deve essere sì umile, ma anche consapevole dei propri mezzi. Non ho apprezzato le parole di Setien sul mio giocatore, io non parlo di quelli di altre squadre, per cui non mi soffermerò su Arthur" ha dichiarato.

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Matuidi, Bernardeschi, Ramsey e Higuain

Si torna quindi a parlare di campo. E di ultime di formazione. "Matuidi difensore esterno? Lo abbiamo già provato in passato, sì. Lo riproveremo in allenamento insieme ad altre due soluzioni e poi decideremo. Bernardeschi? È stato impiegato in più ruoli: da un lato rischia di essere negativo per la crescita personale di un giocatore, ma dall'altro si rivela utilissimo per un allenatore. È un giocatore forte, ho sempre pensato questo. Ha qualità tecnica e fisica, deve trovare stabilità nel rendimento e mettere così un passo in avanti verso una maturità definitiva. Non ho mai avuto dubbi su di lui. Da esterno sta rendendo bene, per altro, e può essere un ruolo che gli può garantire la Nazionale".

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Si parla anche di Ramsey e Higuain. Entrambi non sono al top della forma: "Possono al massimo giocare uno spezzone di gara. Ora vediamo se quello iniziale o finale. Gonzalo è un giocatore sensibile: sia per quello che gli è capitato a livello familiare, sia per quanto successo nel mondo. È rimasto toccato in maniera particolare, al rientro non riteneva nemmeno giusto che si pensasse al calcio. Ha poi avuto un ulteriore infortunio su una vecchia cicatrice che lo ha disturbato. Ora mi sembra diverso, con la voglia di inizio stagione: per noi può essere un ritorno importante, e in generale ha fatto bene. Meno di come fa di solito a livello di gol, ma si è rivelato importante".

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"Il dialogo con la squadra? Assolutamente normale"

E proprio sul dialogo con gli attaccanti, per il quale era stato criticato, Sarri scaccia ogni dubbio: "Penso che sia qualcosa di assolutamente normale. Se devo coinvolgere i giocatori, devo farlo anche per certe discussioni più delicate. Si fa tesoro di tutto, poi sta a me prendere il buono delle discussioni e scartare ciò che ritengo sia da scartare. Decide lo staff, alla fine, ma il dialogo con i giocatori è fondamentale".

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"Non ho visto le altre partite" conclude, "anche perché a noi interessa soltanto il nostro percorso, partita dopo partita. L'aspetto psicologico e fisico saranno determinanti: ho sempre visto gambe a disposizione del cervello, non il contrario. La condizione fisica non sarà ottimale per nessuno: partita dopo partita si può crescere, sì, ma fino a un certo punto, perché poi giocherai a luglio e inizio agosto, quando le condizioni climatiche non saranno ottimali a prescindere. Il livello motivazionale penso sia fondamentale in questo periodo". E motivati sono i giovani: "Vedremo se riusciremo a impiegarne qualcuno. Ci hanno dato una mano. Qualcuno è quasi pronto, soprattutto uno. Ma non vi dirò mai chi", ride.