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Tudor: “Quando sei alla Juve devi crescere e vincere in fretta. Locatelli sarà il capitano”

Tudor (IMAGO)

La conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor, nuovo allenatore della Juventus

Dopo l’esonero di Thiago Motta, ufficializzato domenica 23 marzo, nella trentesima giornata di Serie A ci sarà l’esordio di Igor Tudor sulla panchina della Juventus.

I bianconeri sfideranno all’Allianz Stadium di Torino il Genoa di Vieira: fischio d’inizio in programma alle ore 18:00 di sabato 29 marzo.

A poco più di 48 ore dalla sfida, e dunque giovedì 27 marzo, Igor Tudor si è presentato ai propri tifosi in conferenza stampa alle ore 12.

Ecco le sue prime dichiarazioni da nuovo allenatore del club bianconero.

Juventus, le parole di Tudor nella conferenza stampa di presentazione

Il nuovo allenatore della Juventus ha così esordito in conferenza stampa: “Prima va un ringraziamento al direttore e a tutto il club per questa opportunità di allenare questo grande club. Darò tutto per non deludere nessuno, anzi cercando di fare un lavoro giusto. Le emozioni ci sono chiaramente, la Juve è un club che tutti vorrebbero allenare ma soprattutto c’è voglia di lavorare e fare bene, per raggiungere l’obiettivo che sappiamo tutti qual è. Credo tanto in questa squadra, ci sono giocatori forti. C’è stato poco tempo per lavorare, ma non ci sono scuse. Non l’ho mai fatto in vita mia”.

Tudor ha poi parlato di Vlahovic: “Si tratta di un giocatore fortissimo. Io sono felice di allenarlo, già in passato ho fatto dichiarazioni di lui. Ha le qualità che dovrebbe avere un giocatore da prima classe, sa fare gol, è veloce, forte, capisce, intelligente, un trascinatore. Veniamo da un momento così, lo sappiamo, abbiamo parlato e ci siamo messi a lavorare. Lui ha voglia di ripartire ed è bello. C’è lui, Kolo Muani, possono giocare anche insieme, si può fare tutto. Io sono felice, ho trovato la rosa forte e giovane, è stimolante. Quando c’è gioventù è una cosa bella”.

Serbia, Vlahovic torna al gol due anni dopo l'ultima volta
Dusan Vlahovic, Juventus (Imago)

Juventus, Tudor: “Bisogna lavorare su tutto: dare spensieratezza, ma avere cattiveria mentale”

Non solo Vlahovic. Tudor ha anche parlato così di Koopmeiners e Yildiz: “Quando un giocatore è forte è facile trovargli il ruolo. Ho trovato giocatori dispiaciuti, perché quando un allenatore va via è anche responsabilità loro, però allo stesso tempo li ho visto vogliosi e motivati di ripartire. Anche Koopmeiners e Yildiz. Loro devono e possono fare gol, sono i giocatori che possono fare la differenza nel calcio. Proverò a trovargli la posizione giusta dove possono rendere meglio. I giocatori si devono sentire a loro agio. Le generazioni sono diverse, la cultura è diversa da 20-30 anni fa: prima secondo me c’era più personalità ovunque, però va anche detto che si è presa una strada di cambiamento e sono arrivati tanti giocatori. Questo può anche rallentare il percorso di crescita, si è un po’ sottovalutato. Quando sei alla Juve non frega se sei giovane o vecchio, devi vincere e crescere in fretta. La Juve sceglie le persone giuste, è sempre stata la sua forza. La cultura di lavoro nei miei 7-8 anni qui è quella che mi è entrata dentro. La voglia era pazzesca in ogni partita, questo ho provato a trasmettere in tutte le squadre che ho allenato e voglio farlo anche qui. Tutti devono prendersi più responsabilità. Il capitano sarà Locatelli.

Sulle sue motivazioni e sulle prime sensazioni: “Ho vissuto abbastanza, ho girato all’estero, a volte posso essere particolare perché faccio le scelte con il cuore: se mi sento che è giusto proseguo, altrimenti vado a casa. Si vive di presente, avere 10 anni di contratto cambia poco. Io faccio uguale il mio lavoro. Quello che succede nel futuro non possiamo controllarlo. Bisogna lavorare su tutto, dare spensieratezza ma avere cattiveria mentale, motivazione. E anche dal punto di vista tattico fare le cose giuste. Bisogna andare forte, consapevoli di quello che rappresentiamo. Ho giocato con la difesa a 3 e 4 in carriera, con il pressing a zona e a uomo. Bisogna trovare l’assetto giusto per i giocatori che hai, ma la differenza la fa lo spirito, il sacrificio, lo stile di gioco. È compito dell’allenatore trasmettere queste cose”.

Tudor: “I tifosi sono sempre stati importanti: ci daranno un grande supporto”

“Non posso paragonare la mia Juve con le altre. Io faccio il mio, provo in allenamento e sabato deve essere conseguenza di quel lavoro là. Finora c’è stato poco tempo, si vedrà poco, ma lo spirito non deve mancare. C’è appartenenza, ma non conta quello, altrimenti prendi il più grande tifoso per vincere. Ci sono tante robe da fare, toccare i punti giusti sotto tutti i punti di vista. È un lavoro da fare, di tutto il club. I giocatori vanno in campo e sono i protagonisti, ma io poi devo farli rendere al massimo. Ho preso tanto dai miei vecchi allenatori: non ho avuto gente così scarsa da allenatore. Quegli anni sono stati una scuola di vita per tutto, mi hanno costruito”. Voglia di ripartire, con la giusta mentalità.

“C’è voglia di ripartire ma poi bisogna mettere il casco e pedalare. Mettere la cattiveria giusta, ma senza ansia e senza pressione. Voglio gente che si diverta, se no il calcio va in una direzione meno interessante. La mia opinione è che bisogna fare un gol in più, mi piace attaccare con tanti ma anche non prendere gol. Se attacco devo lavorare sulle preventive, il lavoro deve essere completo anche nella gestione dei giocatori e dei cambi”.

Tudor ha poi dato le sue prime considerazioni sul prossimo impegno di campionato contro il Genoa: I tifosi sono sempre stati importanti e sono sicuro che sabato ci daranno un gran supporto perché amano il club e l’hanno sempre dimostrato. I ragazzi ci tengono e sono sicuro che partiremo bene, sarà difficile perché il Genoa è una squadra pericolosa, Vieira un allenatore capace che è riuscito a trasmettere le cose giuste. Li rispettiamo tanto, consapevoli dei nostri mezzi”.

Su Thuram: “Ieri ho sentito suo papà, abbiamo fatto una chiacchierata e mi ha detto ‘se Khephren fa qualcosa di sbagliato dagli uno schiaffo’. Lo avevo già incontrato col Nizza, un ragazzo forte e umile”.

Sull’importanza di vestire la maglia della Juventus, Tudor ha raccontato due aneddoti: “Due curiosità. La prima: vengo, mi metto lì ad aspettare per la fisioterapia e quando arriva il mio turno arriva Zidane. Io volevo lasciarlo passare, lui mi prende e dice ‘no, è il tuo turno’. La seconda quando butto le calze e mi vede Del Piero. Lui viene e mi spiega come girarle senza lanciarle. Poi, c’è Lippi: quando penso a quella persona penso alla Juventus. Nel modo di fare, allenare, comunicare, gestire lo spogliatoio. Una persona a cui voglio bene“.

L’emozione di Tudor nella sua prima conferenza stampa alla Juventus: VIDEO

La Juventus sui propri canali ufficiali ha pubblicato un video in cui Tudor parla delle sue emozioni per questo ritorno in bianconero. Nel filmato l’allenatore croato ha raccontato di essersi emozionato alla domanda su Marcello Lippi in conferenza stampa.

 

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