Gasperini: “Perché ho preferito la Roma alla Juventus? Perché era più difficile”

Le parole dell’allenatore della Roma Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa di vigilia del big match contro la Juventus
Dopo l’importante vittoria ottenuta in casa contro il Como, la Roma si prepara alla trasferta di Torino all’Allianz Stadium.
Prossimo avversario sabato 20 dicembre alle 20:45 la Juventus, che arriva da due vittorie di fila tra Champions League e campionato.
Match molto importante per la classifica, con le due squadre che distano solamente 4 punti (giallorossi quarti a 30 punti, bianconeri quinti con 26).
In avvicinamento all’incontro ha parlato in conferenza stampa Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma.
Juventus-Roma, la conferenza stampa di Gasperini
L’allenatore ha iniziato parlando della sfida e del mercato: “Arriviamo da belle prestazioni e vogliamo misurarci contro di loro. Mercato? Non ne parlo, domani abbiamo una partita importantissima per tenerli distanti o aumentare il distacco. È bello arrivare a questa partita a Torino con questa classifica. Per il resto ci sarà tempo, non è questo il momento. Giocare contro di loro servirà per misurarci e capire quanto possiamo essere forti o competitivi perché c’è sempre grande rivalità, avvertita in tutte le piazze. E questa è una cosa che ti tempra, che a volte diventa vantaggio. Quando li batti vuol dire che stai facendo bene, perché nonostante le stagioni meno buone sono sempre in alto“.
Per poi continuare con alcune voci di mercato: “Perché ho preferito la Roma alla Juventus? Perché era più difficile! Sono contento della scelta, loro sono una squadra forte che sembra possa crescere sempre di più. Nel loro DNA c’è l’intenzione di giocare sempre al massimo. Spalletti? Ho un rapporto amichevole, anche quando era all’Inter e in Nazionale abbiamo cenato insieme e ci siamo sentiti spesso. Ora che è con la Juve ci sentiamo poco ma ci saluteremo normalmente, siamo sereni”.

Singoli e non solo
Sui singoli e sull’attacco Gasperini ha detto: “L’importante è avere un centravanti. Non abbiamo mai giocato in 10, una soluzione l’abbiamo sempre trovata. Dybala vedremo oggi se potrà esserci dall’inizio, uno spezzo o meno. Uno come lui non ha bisogno di motivazioni, può fare tutto per giocare sui livelli che ci aspettiamo da lui. Hermoso? Ha un affatticamento, spero possa recuperare in tempo. Rensch titolare? Spero di spostare meno la squadra. Se per piazzarne uno devo spostarne tre non mi piace. L’assenza di N’Dicka e quella eventuale di Hermoso ci porteranno a fare qualche prova. Soulé? Sono molto soddisfatto di lui ma di tutti, la squadra gioca con spirito e in questo momento ha il consenso dei tifosi. Lui ha caratteristiche che piacciono alla gente”.
E in conclusione: “Classifica casuale? Credo che siamo stati bravi, perché in 15 partite abbiamo costruito una buona striscia che ha dato ottime indicazioni. Questa squadra non so se è tra le più forti, ce ne sono tante altre. Ma i ragazzi sono stati bravi in questi mesi in quasi tutte le partite, anche quelle che non abbiamo vinto. Ce ne sono poche deludenti. Il gruppo ha motivazioni, è cresciuto qualitativamente ma anche come compattezza per i pochi gol presi. Parole di Fabregas? Il calcio è bello perché si può fare risultato in tanti modi, per questo piace. C’è spazio per le novità”.
“Quello che a me non piace è la situazione legata alla perdita di tempo dei portieri. Va bene la nuova regola ma bisognerà cambiare il tempo da quando il pallone è a terra vicino al portiere. Il Como ha avuto contro l’Inter per 51 volte il pallone al portiere e questo non piace alla gente. Il pubblico vuole guardare il gioco in avanti, il dribbling. Il rischio è che diventi un calcio brutto, simile a un calcetto, che è brutto da vedere. Bisogna cercare da amante di questo sport di fare qualcosa in questo senso giocando in avanti e non dietro”, ha chiarito l’allenatore.