Applausi, eurogol sfiorati e un giallo: la prima di Florenzi a Valencia
L’ex capitano della Roma è stato protagonista nella vittoria del “suo” Valencia contro il Celta Vigo (1-0): ecco come è andata la prima nella sua nuova casa.
Da "Daje Roma!" ad "Amunt Valencia" il passo è breve. Anzi brevissimo considerato il poco tempo che è servito ad Alessandro Florenzi per scendere in campo con la maglia del Valencia, prendersi gli applausi dei tifosi e vincere la sua prima partita al Mestalla (1-0 al Celta Vigo firmato Carlos Soler). La prima notte, con la maglia del club spagnolo, di Florenzi è terminata tra gli applausi del suo nuovo pubblico dopo 56' di gara, un eurogol sfiorato con un bel destro da fuori area e un'ammonizione. Il tutto mentre a 1.446 km di distanza la sua Roma veniva piegata dal Sassuolo di De Zerbi.
Florenzi, dalla Roma alla prima col Valencia
Un addio non facile a quella che per lui era (e resta) la sua prima famiglia. Le ultime ore prima di volare in Spagna, in Liga, non sono state semplici. Un prestito secco per rilanciarsi e giocare per conquistare l'Europeo con l'Italia, poi si vedrà. Lo ha detto il suo agente e lo ha confermato il ds della Roma Petrachi nel pre-gara di Sassuolo-Roma: "A fine stagione torna da noi, poi si vedrà. Faremo delle valutazioni”. Non è nè un arrivederci nè un addio, cosa sarà si vedrà. Intanto nel presente c'è il Valencia e c'è stato un esordio, in campo dal 1', contro il Celta Vigo.
La gara
Una gara dalle mille emozioni ripagata con l'affetto dei tifosi, ma anche dei compagni e dell'allenatore Celades che ha voluto schierarlo subito in campo nel suo 4-4-2. Non si è risparmiato con la sua nuova maglia, l'entusiasmo per l'esordio con la maglia del Valencia e per gli applausi dei suoi nuovi tifosi è stato palpabile nelle sue parole a fine gara: "Ero felice di giocare con questa squadra, i tifosi sono stati fantastici fino alla fine. Il nostro obiettivo è rientrare nelle prime quattro e andare avanti il più possibile in Champions. Mi sono trovato benissimo, non è stato difficile ambientarsi anche perché i compagni mi hanno aiutato molto. Ho parlato anche con Carboni quando sono arrivato e mi ha dato alcuni consigli su Valencia e sui tifosi".
Valencia caput mundi
La Roma è il passato, un passato lontano 1700 km ma i suoi nuovi tifosi lo hanno già accolto come uno di famiglia, di casa. Il centro del suo mondo, ora, non sarà più l'Olimpico ma il Mestalla eppure l'affetto sarà sempre tanto come ieri sera, nella sua prima volta con una maglia che non è quella giallorossa. E' quasi tutto uguale, ma se in campo sarà "Amunt Valencia!" fuori sarà sempre "Daje Roma!", magari anche lui si travestirà per gridarlo assieme alla sua gente ancora una volta.