Marsiglia, De Zerbi: “Dette cose false. Non mi offendo, amo le polemiche”

La conferenza stampa di Roberto De Zerbi prima della delicata sfida contro il Tolosa del suo Marsiglia.
Momento difficile per Roberto De Zerbi, nella sua avventura a Marsiglia. Come rivelato da L’Equipe negli scorsi giorni, c’è tensione tra lo spogliatoio e l’allenatore.
Nonostante questo, l’obiettivo resta qualificarsi alla prossima Champions League, nonostante gli eventuali dissidi tra allenatore e giocatori.
Alla vigilia del match contro il Tolosa, decisivo per la corsa all’Europa, De Zerbi è intervenuto in conferenza stampa.
Di seguito le parole dell’allenatore dei francesi.
De Zerbi: “Le polemiche fanno parte del gioco. Orgoglioso dei miei ragazzi”
De Zerbi ha esordito: “Oggi sono molto felice di essere l’allenatore dell’OM, perché adoro le sfide e le polemiche fanno parte del gioco. Ho vissuto una settimana difficile, come tutti gli altri. Il mio compito è tirare fuori il meglio dai miei giocatori. A Parigi ero orgoglioso di loro, lo stesso contro il Lens, e a Nizza li ho abbracciati tutti. Quando si perde senza aver dato il massimo, è frustrante, ma il mio atteggiamento è sempre rivolto al bene del club e nel rispetto di tutti. Quello che è successo questa settimana è normale, sono dinamiche che accadono in ogni spogliatoio”.
Sui giocatori: “Sarà sempre mia priorità stare al fianco dei giocatori, difendendoli in ogni circostanza. Le sconfitte sono responsabilità mia, ma chiedo a loro di dare sempre il massimo. Non si tratta di una questione di mentalità francese o italiana, ma di un impegno a mantenere sempre altissime le aspettative. Io al Milan? Non ho parlato con nessuno. Voglio restare qui”.
Poi, ha continuato: “Non accetto che si lavori al di sotto del nostro massimo livello. Il mio obiettivo è sempre guidare l’OM verso il traguardo finale, anche se alcuni cercano di dipingermi come un criminale. Forse, in alcune situazioni, sono stato troppo indulgente con i giocatori, mentre Benatia, che avrebbe dovuto avere un ruolo di mediatore, è a volte più severo di me. Leggere certe affermazioni mi ha infastidito: dire che i giocatori sono contro di me è semplicemente falso”.

De Zerbi: “Ci siamo allenati alle 5 del mattino”
De Zerbi ha svelato una routine particolare: “Non posso dire quale effetto abbia avuto. Abbiamo dovuto interrompere la routine. Dopo le partite contro Lens e Auxerre, mentre eravamo in ritiro, ci siamo allenati alle 5 del mattino per tre giorni consecutivi. Non si trattava di una punizione, ma so come si comporta un allenatore in queste situazioni. Sapevo che queste cose sarebbero uscite e probabilmente so anche chi le ha messe in giro, conosco le fonti. Se avessi voluto evitarlo, avrei potuto agire in modo più tradizionale, senza correre alcun rischio. Ma ho scelto di espormi, consapevole del rischio che corro. E poi, mia madre mi chiama al telefono e mi chiede cosa è successo, e io mi sento come se fossi un criminale, un delinquente“.
Infine, ha concluso: “Perché nessun allenatore rimane all’OM per più di due anni? Ciò che sta accadendo mi spinge a voler restare per tre, quattro o persino cinque anni, perché amo le sfide e le polemiche. Dobbiamo entrare in campo con una determinazione feroce. Non importa quanto possa esserci tensione intorno all’allenatore, dobbiamo giocare con l’intensità e la grinta del diavolo”
Marsiglia, Maupay: “Nessuna frattura tra di noi”
È intervenuto anche Neal Maupay, attaccante del Marsiglia: “Non c’è alcuna frattura tra noi e l’allenatore, anzi. Questi momenti possono renderci ancora più forti e uniti. Sapevamo chi fosse quando siamo arrivati qui: è un tecnico appassionato e totalmente impegnato nel nostro progetto. Dopo prestazioni deludenti, è normale dover affrontare certe situazioni. In una famiglia o in una squadra, è fondamentale dirsi le cose con sincerità. Siamo tutti dalla sua parte. Per chiudere al meglio la stagione, abbiamo bisogno di lui e di ciascuno di noi.”