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Spezia, il dg Angelozzi: “Pronti a giocarci la A sul campo”

Dopo il Consiglio Federale di mercoledì, il calcio italiano professionistico si avvicina gradualmente al ritorno in campo, in attesa dell’incontro del prossimo 28 maggio tra Lega, Figc ed il ministro Spadafora, nel quale si capirà se e quando potranno ripartire i campionati.

La Serie B, specificatamente, unita e compatta attorno alla figura del presidente Mauro Balata, potrebbe tornare a giocare il prossimo 20 giugno per concludere la stagione il 20 agosto, nel pieno rispetto del format prestabilito. Di questo ed altro ne abbiamo parlato con il direttore generale dello Spezia (quinto in classifica a quota 44 punti), Guido Angelozzi, il quale ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, ha fatto il punto della situazione.


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Noi volevamo e vogliamo tornare in campo, chiaramente nel rispetto di tutte le condizioni prescritte. I ragazzi, in questi mesi, sia pur in casa, si sono tenuti in forma e da quando hanno autorizzato gli allenamenti individuali ci siamo subito prodigati per ripartire sia pur a ranghi ridotti. Ora aspettiamo di leggere il protocollo che è uscito in queste ore e da lunedì ci organizzeremo. Anche i ragazzi, d’altronde, ci tengono molto a riprendere la stagione, ma in generale vedo che quasi tutte le società si stanno preparando alla ripartenza. Va fatto un grande plauso sia a Gravina che a Balata, la cui linea di tornare in campo è stata sposata nell’ultimo Consiglio Federale”.

Veniamo al discorso stipendi, voi come avete affrontato la questione? “La nostra proprietà ha deciso di pagare tutto, anche aprile, e continuerà su questa linea. Si è creato un rapporto di grande empatia tra squadra e società. Questi ragazzi sono fantastici, se lo meritano, pensate che sono rimasti tutti in città durante questo periodo”.


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Si parla molto di una possibile riforma della Serie B, qualcuno ipotizza una revisione del format con quaranta squadre… “Ripeto nel dire che ho molta fiducia in Gravina e Balata, se poi devo esprimere un parere personale dico che laddove si optasse per un format di questo tipo con due gironi, allora non sarebbe più Serie B ma Serie C. Io, a dire la verità, ridurrei già l’attuale numero delle squadre a 18. Con una riforma come quella ipotizzata si rischia di abbassare il tasso tecnico della competizione.

Il mercato, invece, come cambierà? “Mah, sarà più una questione di date che altro. Poi certo molto dipende dal se si ripartirà, più che altro per capire quale sarà la situazione economica generale delle società a settembre. Qualora si dovesse ripartire, credo che in qualche modo anche il discorso perdite si riuscirà a limitarlo. Guardiamo in Germania, l’interesse delle televisioni si è triplicato da quando hanno deciso di tornare a giocare. Poi, certo, da un punto di vista logistico non sarà la stessa cosa di prima. Anziché vederti in hotel a Milano, magari ora dovrai sentirti via Skype, cosa che a dirti la verità a me non piace molto, perché preferisco guardare le persone in faccia. Ma vediamo, magari a settembre la curva dei contagi si sarà ulteriormente abbassata e ci permetterà di fare discorsi di altro tipo”.


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“In conclusione – sottolinea Angelozzi – ci piacerebbe poterci giocare la Serie A sul campo fino alla fine. Ma, comunque, devo dire che dalla seconda alla decima la lotta sarebbe apertissima. Noi siamo pronti, abbiamo fatto i tamponi e i test sierologici dove per fortuna tutti sono risultati negativi e ora aspettiamo ulteriori segnali dalle istituzioni. Calendario? Bisognerà giocare ogni tre giorni probabilmente, tutto sta nella data della ripartenza”.