Serie A, dove eravamo rimasti? Fiorentina, un calcio al virus
Tornare in campo per sorridere alla vita. No, nessuna retorica. Anzi, di quella la Fiorentina farebbe volentieri a meno. Basta con i "Come stai?", comunque sempre ben accetti. Il coronavirus è circolato minaccioso fra i viola. Calciatori e non solo, non ha guardato in faccia nessuno: "Io mi sento quasi un messaggero. E il mio messaggio è uno: positività". Così Daniele Pradè raccontava la sua lotta contro il virus, che non lo ha risparmiato e che gli ha fatto temere per la moglie, la figlia, i cognati, i nipoti e – soprattuto – i suoceri, ricoverati allo Spallanzani per 30 lunghi giorni. Tornare a sedersi nel suo solito posto in tribuna avrà un sapore diverso: "Il calcio deve ripartire. Sarà un veicolo giusto per la nostra nuova vita". Bene, ci siamo.
Qual era la situazione al momento della sospensione?
Tredicesimo posto in classifica, 30 punti totali. La Fiorentina ricomincerà da qui. Arrivare presto a quota 40 e blindare una salvezza comunque vicina, questo l'obiettivo della squadra di Iachini. Vietato complicarsi la vita, come successo l'anno scorso. Allora i punti dopo 26 giornate erano 36, ma poi iniziò un digiuno lunghissimo. 12 gare senza mai vincere e una retrocessione evitata solo all'ultima giornata, fra contestazioni e paure. Si riparte dai due pareggi con Udinese e Milan, mentre l'ultimo successo risale al 16 febbraio (1-5 alla Samp). Per Iachini, chiamato al posto dell'esonerato Montella dopo il 4-1 rimediato dalla Roma, solo due sconfitte in nove partite di campionato (con Juventus e Atalanta) e 4 clean sheet. Serve ripartire da qui.
Com’è adesso?
L'ultima partita risale all'8 marzo. Con il Brescia, la prima dopo lo stop, si gioca lunedì 22 giugno. Nel mezzo oltre tre mesi in cui di cose ne sono successe eccome. Prima la paura, con i tamponi positivi di Vlahovic, Cutrone e Pezzella: "Abbiamo avuto a che fare con 8-10 casi", le parole di Rocco Commisso, che nel frattempo ha fatto recapitare a Pradè – malato nella sua casa di Roma – il rinnovo del contratto. Colpiti dal virus anche Iachini e il Dottor Pengue, ai quali (a inizio maggio) si aggiungono altri sei casi. Sullo sfondo un'altra battaglia, anche se fortunatamente non sanitaria. Quella per il nuovo stadio, con Commisso alle prese con le solite difficoltà italiane quando si tratta di dare vita a nuovi impianti. La città, intanto, lo ha abbracciato forte a suon di striscioni: "Noi stiamo con Rocco".
Cosa serve per un finale di stagione di successo?
Innanzittutto migliorarsi in casa. Solo tre vittorie in 13 partite (l'anno scorso furono 5). L'ultima risale al match contro la Spal del 12 gennaio. Le altre due, addirittura,a fine settembre e inizio ottobre (Samp e Udinese). Oltre al Brescia, prossimo avversario, il Franchi ospiterà Sassuolo, Cagliari, Verona, Torino e Bologna. Avversarie certamente temibili ma non di primo livello. Nettamente peggiore il calendario in trasferta, che fra le altre prevede Lazio, Inter e Roma. Servirà anche segnare di più: solo 32 gol realizzati in 26 giornate, 8 partite chiuse a secco. Chiesa e Vlahovic sono i capocannonieri, ma si fermano a sei gol a testa.
Chi si è distinto durante la quarantena?
Merita applausi l'inziativa "Forza e Cuore" della società, la raccolta fondi con cui la Fiorentina ha raccolto oltre 870mila euro per fornire strumenti e attrezzature necessarie al personale medico per combattere il Covid 19. Commisso ne ha donati oltre 250mila. Proprio il presidente americano, che tanto vorrebbe tornare in città, è stato il protagonista dei mesi senza calcio. Ha chiamato praticamente tutti i giorni coloro che sono stati colpiti dal virus, ha rinnovato il contratto di Daniele Pradè e ha portato avanti il discorso legato al nuovo stadio: "Se ne parla da anni, ma purtroppo vedo che la città non è ancora pronta", ha commentato amaro nel giorno del suo primo anniversario alla guida del club. Troppa burocrazia, troppi vincoli. Intanto il 16 giugno il direttore generale Joe Barone si è recato a Cambi Bisenzio, ad una venina di chilometri da Firenze, per manifestare al Sindaco l'interesse della Fiorentina per terreni dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto.
Chi può essere il giocatore chiave?
Tutti gli occhi sono puntati su Franck Ribery, che non gioca una partita ufficiale dal 30 novembre (sconfitta 0-1 con il Lecce). Lo scontro con Tachtsidis lo ha costretto ad operarsi alla caviglia. Poi, sul più bello – quando era riuscito a tornare a correre sul campo – il calcio si è dovuto fermare a causa del virus. Il francese, che ad aprile ha festeggiato 37 anni e che in 11 partite stagionali ha collezionato due gol più altrettanti assist, ha trascorso il lockdown con la famiglia a Monaco di Baviera. Non si è mai fermato però. E, una volta tornato a Firenze, è quasi sempre il primo ad arrivare al centro sportivo la mattina presto. Resta adesso da capire come Iachini avrà in mente di gestirlo, se subito dall'inizio (cosa che appare piuttosto difficile) o a gara in corso magari a partire già dalla sfida contro il Brescia di lunedì. Chi potrebbe contribuire a rinforzare l'attacco è anche Christian Kouame, preso a gennaio dal Genoa nonostante la rottura del crociato: "Dalla scorsa settimana finalmente sono tornato a lavorare con i compagni in gruppo – ha fatto sapere l'ivoriano attraverso Instagram – nei prossimi giorni ricominciamo anche con le partitelle e se riuscissi ad essere disponibile prima della fine della stagione sarebbe fantastico”.
Serie A, il calendario della Fiorentina
Fiorentina-Brescia, lunedì 22 giugno, ore 19:30
Lazio-Fiorentina, sabato 27 giugno, ore 21:45
Fiorentina-Sassuolo, mercoledì 1 luglio, ore 21:45
Parma-Fiorentina, domenica 5 luglio, ore 19:30
Fiorentina-Cagliari, mercoledì 8 luglio, ore 19:30
Fiorentina-Verona, domenica 12 luglio, ore 19:30
Lecce-Fiorentina, mercoledì 15 luglio, ore 21:45
Fiorentina-Torino, domenica 19 luglio, ore 19:30
Inter-Fiorentina, mercoledì 22 luglio, ore 21:45
Roma-Fiorentina, da definire data e orario
Fiorentina-Bologna, da definire data e orario
Spal-Fiorentina, da definire data e orario