Mondiale Qatar 2022, la Serbia: follia e tecnica per stupire dopo l’incredibile qualificazione
Mondiali Qatar 2022, tutto quello che c’è da sapere sulla Serbia. Allenatore, giocatori convocati, come gioca e il modulo.
Tadić, Milinković-Savić, Kostić, Milenković, Mitrović, Vlahović. Bastano per innescare in un appassionato di calcio una voglia tremenda di vedere all’opera tutta questa potenza e qualità tecnica in un’unica Nazionale? E non finisce qui: si possono aggiungere anche Zivković, Ilić, Lukić, Lazović, Radonjić e Jović. Questi nomi riassumono soltanto il potenziale della Serbia, una selezione che non avrà niente da perdere ai Mondiali Qatar 2022, che punterà soltanto a divertirsi per far sognare un popolo.
Ma prima ancora di parlare delle caratteristiche folli della rosa della Serbia, bisogna ricordare l’incredibile, e pazzo, cammino di questa Nazionale nella fase di qualificazione. Nel girone A molto complicato contro il Portogallo i balcanici sembravano destinati agli spareggi, ma negli scontri diretti, sia all’andata sia al ritorno, è successo di tutto: nella prima gara, pareggiata 2-2 e giocata nel deserto del Marakanà di Belgrado, ci fu il clamoroso caso del gol fantasma di Cristiano Ronaldo, che abbandonò il campo furibondo (qui i dettagli). Ma la vera beffa per i lusitani, e il grandissimo sogno per i serbi, si realizzò nella partita di ritorno, l’ultima del girone: al Da Luz di Lisbona il bomber della Nazionale Aleksandar Mitrović trovò il gol vittoria, che valse la qualificazione diretta ai Mondiali, all’ultimo minuto e fece impazzire tutto il popolo serbo (qui il racconto). In quel momento partì un’esultanza inarrestabile, che segnò un nuovo capitolo della follia, dell’intensità e dell’incommensurabile personalità di questa Nazionale. Che non ha paura di niente e nessuno, nemmeno delle scommesse. Come quella di Milenković: “Se vinciamo il Mondiale mi raso a zero“.
L’allenatore della Serbia: Dragan Stojković
Ma chi è l’uomo in grado di gestire questo gruppo pieno di follia e teste calde, ma anche talento e genio calcistico? Dragan Stojković, detto Piski, un ex centrocampista che durante la sua carriera passò anche in Italia, dove giocò, poco, per colpa degli infortuni, con la maglia dell’Hellas Verona. Un idolo in patria, perché dopo aver lasciato l’amata Stella Rossa per trasferirsi all’Olympique Marsiglia, incontrò la sua ex squadra proprio in Finale dei Coppa dei Campioni, arrivando fino alla lotteria dei rigori. Ma Stojković prese una decisione tanto folle quanto emozionante: “I rigori? Mi rifiuto di tirarli“, per non ferire i suoi compagni di una vita. Gli andrà male in ogni caso, perché perderà, ma trionferà invece due anni più tardi, contro il Milan.
Stojković fu anche uno dei protagonisti in prima persona dell’esclusione della Jugoslavia dagli Europei 1992. Poco prima della competizione, dopo aver passato la fase a gironi dominando, da capitano, gli toccò dare la notizia dell’esclusione dalla fase finale ai compagni. A suo dire – e non è difficile crederlo – fu uno dei giorni più brutti della sua vita. Dopo una carriera piena di imprevisti da calciatore, finendo a giocare addirittura in Oriente a causa dei numerosissimi infortuni, è riuscito a ottenere l’incarico di commissario tecnico della Nazionale serba nel 2021, raggiungendo nello stesso anno un grandissimo traguardo con la qualificazione ai Mondiali Qatar 2022.
I convocati e come gioca la Serbia
La rosa della Serbia, piena di giocatori di Serie A (addirittura undici), non va affatto sottovalutata, perché contiene gemme e talenti praticamente in ogni reparto:
- Portieri: Predrag Rajković, Vanja Milinković-Savić, Marko Dmitrović;
- Difensori: Nikola Milenković, Strahinja Pavlović, Miloš Veljković, Stefan Mitrović, Filip Mladenović, Srđan Babić, Strahinja Eraković.
- Centrocampisti: Saša Lukić, Uroš Račić, Nemanja Maksimović, Nemanja Gudelj, Filip Kostić, Sergej Milinković-Savić, Andrija Živković, Marko Grujić, Ivan Ilić, Darko Lazović.
- Attaccanti: Aleksandar Mitrović, Dušan Vlahović, Luka Jović, Dušan Tadić, Filip Đuričić, Nemanja Radonjić.
Il modulo utilizzato dal CT Stojković, un 3-4-1-2 decisamente votato all’attacco, richiama ad alcuni sistemi di gioco molto utilizzati anche in Italia. Punta a esaltare il più possibile le caratteristiche fisiche e tecniche dei giocatori a disposizione. Tra i pali, potrebbe conquistare il posto da titolare il gigante del Torino Vanja Milinković-Savić, fratello minore del laziale Sergej. Il trio difensivo, con ogni probabilità, sarà composto da Veljković, Milenković e Pavlović. Da centrocampo in su c’è invece ampio spazio per l’estro e la creatività: sulle fasce giocano calciatori con qualità spiccatamente offensive come Zivković e Kostić, con Radonjić e Lazović prime alternative. Il duo di centrocampo Lukić-Milinković è l’equilibrio quasi perfetto di tecnica, corsa, fisicità e intensità, con Ilić e Maksimović pronti a subentrare. Sulla trequarti è sostanzialmente intoccabile Dusan Tadić, capitano, leader tecnico e carismatico della Serbia, a supporto di una coppia d’attacco potente ed esperta come Vlahović-Mitrović. Un mix di giovani e veterani che sulla carta può davvero stupire.
La stella della Serbia: Sergej Milinković-Savić
La Nazionale serba indubbiamente non ha un’unica stella, ma è una squadra che fa grande affidamento sul collettivo e sul gruppo per far esaltare le qualità tecniche dei singoli. Ma nonostante la presenza di Tadić, leggenda eterna e ancora pienamente in grado di essere un punto di riferimento, in questa edizione dei Mondiali tutti gli occhi saranno puntati su Sergej Milinković-Savić, che avrà la prima vera grande occasione in un palcoscenico di livello internazionale. Il centrocampista della Lazio, su cui le voci di mercato sono sempre accesissime, è visto dall’intero popolo serbo come l’erede naturale di Dejan Stanković. Ma proprio come spesso succede nel sistema di Maurizio Sarri in Serie A, anche ai Mondiali Qatar 2022 l’ex Genk è pronto a diventare guida e simbolo di una Serbia che può stupire.