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Salernitana, Fabiani: “Pronti a tornare a giocare. B a 40? Mancherebbe meritocrazia”

Le parole del direttore sportivo della Salernitana

Dopo gli esiti del Consiglio Federale di mercoledì, il calcio professionistico italiano (Serie A, B e Lega Pro) si prepara a ripartire, in attesa comunque del vertice di giovedì 28 tra Figc, Lega ed il ministro Spadafora. 


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Salernitana, parla il ds Fabiani: "Lunedì gli allenamenti. Stipendi? Serve pazienza"

In particolare, per quel che riguarda la Serie B, da quanto emerso nel corso del Consiglio Federale, la volontà precipua sarebbe quella di portare a termine regolarmente il campionato nel bimestre 20 giugno-20 agosto. Di questa tematica e non solo abbiamo parlato con il direttore sportivo della Salernitana, Angelo Fabiani, il quale ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com ha fatto il punto della situazione: “Tornare a giocare? Credo non si possa fare altrimenti, noi dobbiamo attenerci alle indicazioni di Lega e Figc. Il presidente Gravina ha un’esperienza straordinaria quindi sicuramente potrà indicarci la giusta via. Sarà importante ricominciare e portare a termine il campionato, con il buon senso da parte di tutti per superare criticità che eventualmente potranno emergere. Ma non dimentichiamoci che il mondo del calcio costituisce un apparato importante soprattutto da un punto di vista economico. Il calendario? Bisogna fare di necessità virtù e adattarci a questa situazione, il mio auspicio, a prescindere, è che venga dato a tutti il tempo per poter approntare una giusta preparazione in maniera tale da poter salvaguardare l’integrità fisica dei calciatori”.


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Veniamo alla Salernitana, voi siete pronti a ripartire? “Noi già da domani procederemo ad effettuare i primi test sierologici, che a tutela di tutti, abbiamo predisposto non soltanto per calciatori e staff, ma anche per inservienti, personale di sede e in generale tutti coloro i quali lavorano nell’orbita della nostra società. Per quel che riguarda gli allenamenti, da lunedì Ventura predisporrà gruppi limitati di calciatori che nel rispetto del distanziamento e di tutte le altre misure precauzionali, torneranno a lavorare. In attesa, ovviamente, di ulteriori direttive”.

Capitolo stipendi, qual è la situazione? “Capisco benissimo la posizione di Tommasi e dell’Assocalciatori però vorrei anche dire una cosa: spesso aver fatto soltanto il calciatore piuttosto che il procuratore o l’avvocato, non ti dà quella dimensione che pure è necessaria per capire cosa significhi dover gestire una società dal punto di vista economico. Considerate la posizione delle società di calcio a partire dallo scorso marzo: niente incassi da botteghino, niente incassi da sponsor. E poi parlare soltanto di calciatori mi sembra piuttosto egoistico, la società si compone di tantissime figure, dallo staff tecnico agli inservienti. Bisogna avere un attimo di pazienza. Ma tutti sanno che la nostra società, nel corso di questi anni, ha sempre tenuto fede a tutti gli impegni. Non c’è mai stato nessun problema di questo tipo, anche chi è stato fuori rosa ha sempre percepito ciò che doveva percepire”.


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Chiudiamo con il discorso riforme: si parla di una possibile Serie B a quaranta squadre… “Sinceramente non credo sia questo l’orientamento di Gravina e di Balata. Entrambi i presidenti sanno benissimo che cosa significa conquistare una promozione sul campo, dalla B alla A o dalla C alla B. Verrebbe meno l’aspetto meritocratico. Senza contare che così facendo il patrimonio delle attuali società di Serie B verrebbe fortemente sminuito. Posso capire che siamo in presenza di una situazione di carattere straordinario, ma pensare a due gironi di B è come pensare a due gironi di A. E poi – conclude Fabiani – le risorse economiche dove le troveremmo?”.