L’urlo di Capitan Quagliarella nel silenzio di Marassi
Autorete di Audero su destro al volo di Zaccagni nel primo tempo, doppietta di Capitan Quagliarella nella ripresa: nel silenzio assordante di Marassi, la Sampdoria in rimonta ribalta il risultato, batte il Verona e resta a più uno sulla zona rossa.
Al termine di una sfida che a metà giornata sembrava non si dovesse nemmeno giocare: inizio della gara a Parma rinovato all’ora di pranzo, con Sampdoria ed Hellas nei rispettivi alberghi a capire se e quando partire direzione Marassi. Il via libera un’ora più tardi, pullman accesi pronti a puntare il muso verso un Ferraris come da decreto annunciato deserto. Dai distinti alla Nord, passando per il settore ospiti e la Gradinata Sud: cancelli tutti chiusi, quello lato tribuna a servizio della stampa l’unico accessibile. Dove in fila, in attesa silenziosa, i giornalisti aspettano di sottoporsi al rilevamento della temperatura corporea prima per poter entrare allo stadio.
Attesa finita, squadre in campo: uno sguardo veloce dei giocatori agli spalti vuoti, il saluto con tocco di gomito tra Claudio Ranieri ed Ivan Juric. “Non possiamo salutarci” la battuta prima di sedersi sulle rispettive panchine e di lasciare spazio al ritorno del calcio giocato. Che nella prima mezz’ora racconta di un Verona, guidato passo passo dal suo allenatore, a fare la partita e dopo mezz’ora in vantaggio: assist di Lazovic, che il Ferraris (rossoblu) lo ha conosciuto bene, destro al volo sul secondo palo di Zaccagni e deviazione decisiva di Audero per il gol dell’1-0. Arrivato anche grazie alle indicazioni continue, a rimbombare nel catino vuoto di Marassi, del suo allenatore: “attacca, sali – i suggerimenti all’ex di giornata Verre – avanti” le direttive ai compagni, guidati da Juric uno ad uno come avesse un joypad della PlayStation tra le mani.
Dall’altra parte, nel suo ormai conosciuto stile british, un Claudio Ranieri meno rumoroso ma non per questo meno efficace: “Ronny in mezzo, mettetevi a tre” l’indicazione dell’allenatore, supportata dalle tre dita della mano, quando decide di passare dal 4-4-2 ad una più robusta mediana in campo. 3-5-2 col quale la Sampdoria, dopo il sinistro debole di Gabbiadini e il miracolo di Audero su Amrabat, si presenta anche nella ripresa. Dove a sfiorare di testa il pareggio per la Samp nel giro di centoventi secondi sono De Paoli prima e Tonelli poi: in tutte due le occasioni é sempre Silvestri a dire di no. Prove tecniche di gol per il Doria, che dieci minuti dopo trova la rete dell’1-1.
9 GOL IN STAGIONE, 162 IN SERIE A: L’URLO DEL CAPITANO NEL SILENZIO DI MARASSI
Badu scivola regalando il pallone a Quagliarella che appoggia per De Paoli, pallone che torna in mezzo per il destro ad incrociare del capitano blucerchiato: 1-1 a Marassi, sotto a quella Gradinata Sud che Fabio, come ad ogni gol, cerca per un attimo con gli occhi prima di correre a festeggiare con i compagni. Passano otto minuti e dal dischetto, su rigore per una gomitata di Dawidowicz ad Ekdal rivista al Var (ad inizio ripresa momentaneamente fuori servizio) da Valeri, Quagliarella trova il gol che vale doppietta, sorpasso e tre punti pesantissimi in chiave salvezza. Nona rete stagionale per il bomber della Samp, che nel giorno delle sue 460 partite in Serie A arriva a quota 162 gol realizzati nel massimo campionato italiano, Boninsegna con 163 a meno uno. Ottantadue, invece, le reti segnate in serie A da Quagliarella solo con la maglia della Sampdoria: in questa speciale classifica meglio di lui hanno fatto solo Roberto Mancini (132 reti), Bassetto (92) e Gianluca Vialli (85, ora distante tre lunghezze). Numeri in continuo aggiornamento per il Capitano blucerchiato, con il suo urlo nel silenzio di Marassi capace di trascinare la Sampdoria al ritorno alla vittoria, dopo il pesante stop di metà febbraio con la Fiorentina.