Torino, Petrachi: “Porteremo il 3-5-2 fino a fine campionato. Voglio sentire i tifosi cantare a San Mamés”

Le parole del nuovo ds Petrachi in conferenza stampa
Tornato in dirigenza al posto di Vagnati, il nuovo ds del Torino Gianluca Petrachi si è presentato così in conferenza stampa: “Non ero più tornato a Torino e rientrarci è stato emozionante, effettivamente quando si sprigiona un sentimento è sempre qualcosa di positivo, questo sentimento c’è in me. Non è stata una cosa studiata o pensata, ci siamo sentiti col presidente e mi ha fatto percepire c’era qualcosa che poteva nascere e voleva capire se fossi pronto a questo ritorno e se avessi le motivazioni giuste per poterlo fare. ‘Io sono nato pronto’, gli ho detto“.
Petrachi ha poi parlato dei primi dialoghi avuti con Baroni: “Mi sono fatto delle idee ed era giusto che fosse così, l’idea più importante la sviluppi col tecnico, chiarire tematiche tattiche che lo comprendono e provare a fare dei correttivi. Oggi ho le idee più chiare, ho passato la giornata con Marco e mi ha dato delle linee da seguire perché non devono esserci equivoci, da oggi in poi si parte così“.
Sul mercato, invece, si è espresso così: “Non sarà mercato di rivoluzione ma di riparazione, nel 3-5-2 c’è qualche mezzapunta di troppo, rispetto al 4-3-3 iniziale in cui aveva più senso. Valuteremo possibili cessioni e aggiustamenti. La riparazione deve essere furba. Se devo prendere un braccetto e cedere un trequartista, devo essere bravo a trovare a quel giocatore in partenza una squadra. Se identifichi un giocatore poi va preso quello”.
Il nuovo ds ha poi commentato l’esperienza precedente con i granata: “Nell’ultimo anno forse c’era stanchezza mentale, mi sarei dovuto confrontare per esternare questa stanchezza, quando si sta tanti anni insieme succede. Nella comunicazione forse. Oggi io sono qui a riprendermi ciò che ho lasciato, con tutta l’esperienza che ho acquisito, per quel qualcosa in più per far crescere il club“.
“Devo capire chi vuole rimanere e chi vuole andare via”
Petrachi ha poi parlato di ambizioni e obiettivi: “La mia ambizione è quella di sentire cantare al San Mamés i tifosi, è stata una delle gioie più grandi del mio ciclo, vedere la gente felice è stato qualcosa che mi ha lasciato dei ricordi. Cercherò di fare in modo che non siano ricordi per arrivare agli obiettivi che il Toro merita“.
Ha proseguito parlando delle prossime mosse all’interno del club: “Ora partiranno i colloqui con tutti: devo capire chi vuole rimanere e chi vuole andare via. Inizierò oggi, ho già parlato ieri ma in maniera fugace perché era importante prima sentire l’allenatore“.

Torino, le parole di Petrachi in conferenza stampa
Il nuovo ds del Torino ha parlato delle aspettative nei confronti di Baroni: “A Marco ho chiesto di fare il Baroni che conosco, di tirare fuori quello che ha dentro. Abbiamo giocato insieme nel Lecce e lui è uno caratteriale, da calciatore era ‘cazzutissimo’, da allenatore pretendo che tiri fuori quello che ha dentro. Marco può e deve fare di più, gliel’ho detto ieri sera, mi aspetto che la squadra gli somigli“.
Ha concluso mandando un messaggio verso la partita con la Cremonese: “Questa sarà una partita da coltello tra i denti, io cercherò di infondere questo messaggio e di far capire loro questo. Lo spirito del Toro deve entrare nel Dna di questa squadra. Qualcuno come Simeone ha questo spirito, non serve che io vada a pungolarlo. Devo chiedergli di trascinarsi dentro qualcuno, i leader devono prendere per mano i compagni“.
Petrachi a Sky Sport: “Porteremo il 3-5-2 fino a fine campionato”
Petrachi ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport: “È stato bello ritornare a Torino, mi sono sentito come tornare a casa. Ho tante motivazioni e tanta voglia, sono contento di avere una seconda chance. Cercherò di dare il 100%, di trasferire dei valori e di aiutare questo gruppo. Naturalmente ci sarà la fase di mercato in cui proveremo a fare dei piccoli correttivi che ci serviranno per sistemare delle cose. Con Baroni siamo stati chiari, non ci dovrebbero essere più equivoci: partiremo con il 3-5-2 e lo porteremo fino alla fine del campionato. Dovranno quindi uscire alcuni ragazzi che verranno penalizzati, mentre ne arriveranno altri funzionali a quello che cerca il mister”.
Poi, ha concluso: “Io sono uno che non molla mai, i giocatori devono avere l’ambizione di fare meglio e di porsi un obiettivo importante: essere giocatori da Toro, perché questo non è un club come tutti gli altri”.