Pablo Marì su Kolo Muani, la CAN spiega perché non è rosso

L’analisi degli episodi arbitrali della ventinovesima giornata a Open Var.
Come ogni domenica sera, a Open Var si è parlato dei principali episodi arbitrali del turno di Serie A.
La giornata appena conclusa, la ventinovesima, non ha visto grandi polemiche ma non è mancata qualche decisione contestata.
Le uniche due OFR (consulti al monitor) sono state in Genoa-Lecce (rigore per mano di Matturro) e Milan-Como (rosso ad Alli).
La partita più complessa è stata Atalanta-Inter: un gol annullato e 3 espulsioni (contando quella a Gasperini).
Open Var: l’analisi degli episodi della ventinovesima giornata
L’ospite della puntata odierna di Open Var era Mauro Tonolini, ex assistente e membro dell’organo tecnico della CAN. Il primo episodio analizzato è il cartellino rosso per Dele Alli. In sala VAR a Lissone mostrano all’arbitro Marchetti un replay che rivela l’intensità dell’intervento su Loftus-Cheek; la fattispecie che porta al rosso è il “grave fallo di gioco” (“gli mette i tacchetti sul polpaccio“).
Proprio l’intensità è il parametro mancante in un episodio per il resto simile, quello dell’intervento di Pablo Marì su Kolo Muani in Fiorentina-Juventus. Fabbri dal campo fischia fallo e assegna il giallo al difensore ex Monza, il VAR Federico La Penna conferma dopo aver guardato i replay. “Il punto di contatto è simile a quello di Alli, ma cambia l’intensità“, spiega Tonolini.
L’ultimo episodio preso in considerazione riguarda invece Genoa-Lecce, ed è il calcio di rigore concesso al monitor da Fabio Maresca per fallo di mano di Matturro sul tiro di N’Dri. Ci sono nell’azione due tocchi di braccio, ma l’unico punibile è il secondo. Dopo un consulto al monitor, Maresca non ha più dubbi e indica il dischetto. Decisione condivisa, come d’altronde anche le due precedenti, dai vertici CAN.