Napoli-Inter, atto II: in palio c’è la vetta

Il Maradona come teatro, Napoli e Inter gli attori di una sfida dai mille volti
No. Non era un’altra stagione. E neanche un’altra competizione. Sembra sia trascorsa una vita, ma è proprio il cammino di Inter e Napoli che risalta il confronto tra due squadre fortissime, ma non continue.
Partenza solida e percorso importante per la squadra di Conte, prima di crollare in un mese di gennaio da horror culminato con la debacle di Como.
Montagne russe, invece, per Barella&Co. «Siamo ingiocabili» dirà Mkhitaryan dopo la prestazione contro il Monaco. Prima di ritrattare al termine della sfida dello Juventus Stadium: “Siamo consapevoli di essere i più forti e ci rilassiamo. Tutto questo ci condiziona”.
Ma è soprattutto negli azzurri che risaltano all’occhio le contrapposizioni di una stagione difficile. Strana. Sì: perché la partita del 10 novembre 2024 rappresenta l’esatta metamorfosi della squadra di Conte.
Dall’addio di Kvaratskhelia al Raspadori 2.0: Napoli, e ora?
Dal primo posto – con prove di forza importanti – ai tre punti in quattro partite contro Roma, Lazio, Udinese e Como. Perché esiste un prima e dopo il mercato di gennaio. E di certo non sorride agli azzurri. È il 19 gennaio quando il Psg annuncia Kvaratskhelia, ma il Napoli corre tardi ai ripari e chiude Okafor come sostituto nelle ultime ore di mercato.
Malumori, e non solo. Da quel momento: una vittoria, tre pareggi e una sconfitta. Conte riscopre Raspadori come seconda punta ma nella stessa sfera temporale dovrà fare i conti con gli infortuni di Neres, Mazzocchi, Olivera, Spinazzola e Anguissa.

Inter, Lautaro punta la vetta: è tornato a ruggire
L’Inter è una squadra forte capace di non snaturarsi mai. Poche cadute, ma dolorose. Prima la sconfitta in finale di Supercoppa a favore del Milan, poi i due ko esterni contro Fiorentina e Juventus. Uscire dai momenti complicati con una vittoria è sempre stato il modus operandi dell’Inter. Sinonimo di compattezza e unione.
Dalla partita di San Siro al Maradona, Inzaghi ritrova Lautaro in piena forma. Dopo un inizio difficile, l’argentino ha raggiunto quota dieci gol e tre assist in campionato. Ultimo – fondamentale – contro il Genoa per tre punti pesanti. Pesantissimi.
Contro l’Inter Conte non ha mai perso
Se il futuro resta tutto da scrivere, il passato è dalla parte di Conte e del suo Napoli. L’allenatore salentino, infatti, contro l’Inter non ha mai perso. Quattro vittorie e tre pareggi nelle ultime sette partite.
Lo scudetto con i nerazzurri – il primo dopo il triplete – resta in quel pezzo di storia che lega Conte all’Inter. La stessa che ora li mette contro, proprio a giocarsi il titolo. Che poi sono le due ultime squadre ad aver dato spettacolo in Italia vincendo uno Scudetto a testa nelle ultime due stagioni. La partita del Maradona dirà tanto, ma non tutto sulla corsa al titolo. Atalanta e Juventus inseguono, ma occhio all’acceleratore di Inter e Napoli. Sanno come correre forte.