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Juventus, McKennie: “Amo stare con i bambini e dargli un sorriso. Rinnovo? Spero di sì”

Weston McKennie con Teun Koompeiners e Mattia Perin
Weston McKennie con Teun Koompeiners e Mattia Perin

Le parole di Weston McKennie, centrocampista della Juventus, ai margini dell’evento “Holiday Youth Community”.

La Juventus sta vivendo un momento di decisa risalita sotto la guida tecnica di Luciano Spalletti. Le recenti e prestigiose vittorie ottenute contro Bologna e Roma hanno ridato slancio alla classifica bianconera, confermando la ritrovata solidità del gruppo.

Tra i grandi protagonisti di questa fase c’è senza dubbio Weston McKennie: il centrocampista statunitense, reduce dall’assist decisivo per il gol di Lois Openda nell’ultima gara di campionato, si sta confermando un elemento imprescindibile dello scacchiere tattico juventino.

Proprio oggi, lunedì 22 dicembre, McKennie ha partecipato all’evento “Holiday Youth Community”, organizzato dalla sua fondazione, la McKennie’s Magical Youth Mission. L’appuntamento si è svolto presso l’Oratorio Salesiano Michele Rua di via Paisiello, a Torino, dove il club bianconero ha voluto essere presente non solo per supportare l’impegno personale del suo giocatore, ma anche per gestire il coordinamento comunicativo dell’iniziativa. Insieme al centrocampista, erano presenti anche Teun Koopmeiners e Mattia Perin, invitati dal giocatore.

Ai microfoni di Sky Sport, a margine della manifestazione e supportato dalla presenza dello staff comunicativo della Juventus, McKennie ha voluto condividere le sue emozioni riguardo a questo progetto che lo vede coinvolto in prima persona. Inoltre, lo statunitense farà una donazione a Salesiani per il sociale per sostenere l’educazione di 200 minori svantaggiati e fragili. Di seguito le sue dichiarazioni tra sport e solidarietà.

Juventus, le parole di McKennie

McKennie ha esordito: “Sono molto felice di essere qua. Mi piace sempre stare e giocare con i bambini. Come ho detto prima, dare un sorriso a tutti quelli che sono stati qua è bellissimo. L’avevo fatto anche l’anno scorso ed è stato stupendo il tempo passato con loro e con tutte le persone che mi aiutano nella mia fondazione. Oggi è stata davvero una bella giornata”.

Poi, ha continuato parlando del momento della Juventus: “Vittoria con il Bologna? Era troppo importante. Per i tifosi, per noi, per il mister. È stato un momento di difficoltà prima, ma adesso abbiamo ritrovato la nostra identità. Il mister, che è un bravissimo allenatore, sa come si gioca a calcio e come allenare i giocatori. Mi piace tantissimo e speriamo di finire l’anno bene contro il Pisa prendendo altri tre punti. Lui fa attenzione alle piccole cose, quelle a cui normalmente non tutti stanno troppo attenti. Parla anche con i giocatori individualmente; è un buon allenatore anche per il rapporto con il singolo giocatore”.

L'evento organizzato dalla McKennie's Magical Youth Mission
L’evento organizzato dalla McKennie’s Magical Youth Mission

Sulla mentalità: “In allenamento dice sempre che devi fare sacrifici per la squadra e per il tuo compagno. E anche per fare gol: dice che è meglio fare un assist, perché così fai due sorrisi invece di uno solo. Scudetto? Penso che per noi l’importante sia solo fare attenzione e concentrarci sulla prossima partita. Prendere ogni giorno così, passare in avanti e non pensare troppo in avanti”.

“Torino è una parte della mia vita”: le parole di McKennie

Sulla sua permanenza a Torino: “Ne parlavo con mio papà prima e ho detto: ‘Mamma mia, sono qua da quasi sei anni’. Torino è una gran parte della mia vita, quindi voglio fare tutto il possibile per la gente di qua. 200 presenze? È stato un momento grande per me, per la mia famiglia e per la gente in America. Per tutti, ma soprattutto per me: sono molto felice di aver raggiunto questo traguardo. È difficile stare qua e fare 200 presenze, però ce l’ho fatta e speriamo ce ne siano altre cento”.

Sul suo impatto con la Juve: “Io sono uno che vuole dare felicità alla squadra e ai compagni. Mi piace farli sorridere. Sul campo faccio il mio lavoro: corsa e sacrificio. Così penso di essere un leader. Ruolo? Mi piace giocare centrocampista centrale, diciamo un numero 8. Scadenza di contratto? Lo lascio al mio agente, spero di rimanere qua”.