Dentro lo scontro Thiago Motta-Gasperini: come sono cambiati i due allenatori

Il passato a Genova, il presente e il futuro in panchina: cosa ci raccontano gli scontri fra Thiago Motta e Gasperini.
La sfida parte con tante emozioni ancora prima dei novanta minuti. È la sensazione che accompagna i big match, quando in palio c’è molto di più dei tre punti. Juventus-Atalanta è una partita totale, che racchiude tanti percorsi singoli e collettivi, è la gara che mette di fronte passato, presente e futuro. E tutto passa dai due allenatori, esempi perfetti di questo concetto: Thiago Motta e Gasperini si incontrano ancora una volta in panchina.
Genova è il luogo in cui si intrecciano per la prima volta le loro storie, ma al tempo Thiago Motta è un giocatore rossoblù, proprio sotto la guida di Gasperini. Sarà un anno fondamentale per entrambe le carriere, ma sarà soprattutto la prima di tante tappe insieme, anche se in modi diversi. Motta smetterà di giocare circa 10 anni dopo, ma la passione lo porterà presto in panchina, prima in Francia e poi in Italia.
E l’ex Inter ci mette poco a ritrovare per la prima volta il maestro, come lo ha definito lui stesso più volte. È il 20 novembre 2021 e Gasperini guida l’Atalanta ormai da sei stagioni, mentre per l’attuale allenatore bianconero, che siede sulla panchina dello Spezia, si tratta della seconda esperienza in Serie A dopo il Genoa. Ma ci torneremo.
Poco più di tre anni dopo, i due si ritrovano in una gara fondamentale non solo per il presente, ma anche e soprattutto per il futuro. Da quell’Atalanta-Spezia sono cambiati tanti aspetti, soprattutto nel modo di affrontarsi di Thiago Motta e Gasperini: i numeri degli scontri fra i due raccontano la crescita dell’ex Bologna e la costanza dell’allenatore nerazzurro, ma c’è molto di più, e in maniera inevitabile c’entra anche il prossimo match tra Juventus e Atalanta.
Thiago Motta e Gasperini: tutto (ri)comincia a Bergamo
Torniamo a quel 20 novembre. Thiago Motta allena lo Spezia e ritrova per la prima volta il suo maestro. E come in tante storie, riceve una prima lezione intensa. I nerazzurri sono più concreti, e nonostante l’equilibrio nel gioco – il possesso palla recita 51% per l’Atalanta, e tre parate decisive per Musso contro le quattro di Provedel – la squadra di Gasperini si conferma solida.
E lo fa anche pochi mesi dopo, quando a La Spezia vince 3-1, questa volta dominando il match. Quasi il doppio dei passaggi rispetto ai bianconeri (551 a 294) e tirano 17 volte contro le 5 della squadra di Motta. Sono le prime due pagine di un racconto che cambia tante forme, e che comincia a farlo già dall’anno seguente, quando l’ex Inter diventa allenatore del Bologna.

Bologna: la rivincita e l’inizio dell’imbattibilità di Motta
Thiago Motta ritrova Gasperini il 9 gennaio 2023 allo stadio Dall’Ara, ed è ancora l’Atalanta a trovare la vittoria. Il divario tra le due squadre, però, è tutt’altro che netto. I nerazzurri vincono 2-1 tirando 5 volte in più del Bologna e con meno xG (gol attesi) rispetto ai rossoblù (0.48 contro 0.55). Questa sconfitta segna un nuovo inizio per Motta, che da quella partita comincerà un percorso sempre più consapevole, e lo raccontano anche i dati. Da quel 9 gennaio, infatti, l’allenatore ex Genoa non ha più perso contro Gasperini.
Nei successivi match, infatti, il Bologna ottiene tre vittorie consecutive, ma soprattutto un controllo del gioco maggiore unito al cinismo. In tutte le partite i rossoblù realizzano più passaggi dei nerazzurri, e anche quando soffrono (l’Atalanta calcia rispettivamente 15, 12 e 11 volte contro le 13, 9 e 11 del Bologna) riescono a trovare i tre punti. Dopo 6 partite da avversari in panchina, la squadra Thiago Motta è riuscito ad andare sempre a segno, mentre l’Atalanta è rimasta a secco in due occasioni (Atalanta-Bologna 0-2 dell’8 aprile 2023 e Bologna-Atalanta 1-0 del 23 dicembre 2023).
Ancora Bergamo e ora a Torino: Motta può superare Gasperini
In questa stagione la Juventus ha affrontato l’Atalanta solo una volta, in occasione del match di campionato terminato 1-1. I nerazzurri hanno avuto un maggiore controllo sui passaggi (643 a 424), ma il numero dei tiri si è equivalso (17), anche se Carnesecchi ha effettuato tre parate decisive in più rispetto a Di Gregorio (7-4).
L’ultimo atto di quest’anno mette di fronte tanti possibili verdetti. Thiago Motta e Gasperini hanno ottenuto tre vittorie a testa, e l’ultima gara è finita in pareggio. Due percorsi diversi, ma in qualche modo complementari: riuscirà l’allievo a superare il maestro?