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Jamie Vardy e la Cremonese, un incontro “inevitabile”: sogni e primo saluto al “Museo del Violino”

Accoglienza e presentazione davvero particolare per il campione inglese alla Cremonese: le prime parole sono state pronunciate in un luogo simbolo della città.

Ci sono presentazioni e presentazioni: la Cremonese ha accolto Jamie Vardy come meglio sarebbe stato difficile immaginare. Per dare il benvenuto al campione inglese, il club grigiorosso ha scelto come location uno dei luoghi più caratteristici, se non il migliore, della città di Cremona.

Quale? Il “Museo del Violino”, simbolo di una città che da oltre cinque secoli è la capitale della liuteria. Vardy ha riavvolto il nastro di un’estate che l’ha portato a dover scegliere la sua prossima tappa dopo i 13 anni passati con addosso la maglia del Leicester.

La magia di quella straordinaria stagione 2015/16, Vardy nella giornata di mercoledì 10 settembre l’ha rivissuta di nuovo, in modo diverso. Sì, perché la cornice del Museo del Violino, dove il classe 1987 era stato ufficializzato, rievoca attraverso le melodie il suono dei violini Stradivari.

Stradivari e StradiVardy. Quello che sembrerebbe un semplice gioco di parole frutto dell’immaginazione è diventato passo dopo passo realtà, come vi abbiamo raccontato, e la prima sinfonia Jamie e tutti i tifosi della Cremonese si augurano arrivi al più presto perché una canzone così non merita altro di regalare nuove note.

Vardy e la Cremonese, due linee destinate a incontrarsi

Il destino ha deciso che un giorno Jamie Vardy e la Cremonese si sarebbero incontrati. Simone Giacchetta, direttore sportivo grigiorosso, ha esordito nella conferenza stampa di presentazione dell’attaccante inglese spiegandone le somiglianze: “Nonostante qualche insuccesso nei provini non si è mai dato per vinto. Conosce il sacrificio e si esalta nelle difficoltà, credo che noi e lui siamo simili in questo. Potrebbe essere un grande rappresentante di questa filosofia che i sogni se ci credi possono avverarsi”.

La storia di Jamie Vardy è bella perché è stata tutto tranne che semplice. Da semplice suggestione a realtà, così il direttore sportivo ha spiegato la trattativa: “Se solo un mese fa qualcuno mi avesse detto che oggi avrei presentato Jamie Vardy gli avrei dato del visionario, ma nel calcio le distanze si accorciano velocemente. La cosa che più ci ha convinto sono i valori che ha il campione Vardy”.

Valori e obiettivi

Dal primo Vardy-day a Cremona sono diverse le frasi pronunciate dal classe 1987 a rimanere impresse in maniera indelebile nella memoria. In particolare però, acquista più valore di altre una nota del suo carattere: la sua voglia di rialzarsi e voltare pagina dopo i “no”.

Proprio di questo ha parlato l’ex Leicester, legando questo discorso alla Cremonese: “Durante la mia carriera la gente ha sempre messo dei dubbi su di me. Io sono sempre riuscito a smentirli, credo ci siano stati gli stessi dubbi sulla Cremonese. Ho parlato con il mister e vogliamo tutti salvare la squadra. Vogliamo invertire questi pronostici” (QUI TUTTE LE SUE PAROLE)