Per chiudere il cerchio mancava solamente lui: nell’ultimo weekend tutto il mondo più legato a Diego aveva trovato la maniera di omaggiarlo con un gol o con una vittoria. L’ha fatto il Napoli, l’ha fatto il Barcellona con Messi, l’ha fatto l’Argentinos Juniors e anche il Boca Juniors. Ma nella vittoria della Bombonera sotto gli occhi di Dalma Maradona mancava uno dei protagonisti più attesi, uno degli intimi di Diego.
Carlitos Tévez non aveva giocato contro il Newell’s: un po’ per la tristezza per la scomparsa di Maradona, un po’ per preservarsi in vista della decisiva partita di Copa Libertadores contro l’Internacional. Ed è stato proprio in quella partita che l’Apache ha potuto omaggiare a modo suo quello che per lui è stato un idolo e un predecessore, un allenatore e un amico.
Come se volesse un palcoscenico esclusivo per mostrare il suo amore. Un legame fotografato alla perfezione nel loro ultimo incontro su un campo di calcio: Tévez andò in panchina a dare un bacio in bocca a Maradona, avversario col Gimnasia all’ultima giornata di campionato, per una scena diventata “El beso de Dios” nel giorno in cui il Boca riuscì a vincere nella maniera più incredibile il titolo ai danni del River.
E forse anche per questo era doveroso un omaggio personale, una dedica speciale per un gol importantissimo come quello che ha deciso l’ottavo di andata di Copa Libertadores. Tévez ha fatto come Messi: si è tolto la sua maglia per mostrare al mondo quella di Diego. Quella di Messi era del Newell’s, quella di Tévez era ovviamente la 10 del Boca, ma sempre nella versione replica di quella indossata da Maradona nel 1982.
Una maglia storica, la cui leggenda è vissuta con Maradona prima e con Riquelme poi, prima di finire sulle spalle di Carlitos Tévez, la più emotiva e romantica chiusura del cerchio.