Fino a pochi giorni fa, Walter Sabatini parlava (ancora) da ds della Salernitana (QUI l'intervista), ma oggi 2 giugno, dopo ore incredibili, è arrivata la decisione a sorpresa: è ufficiale la separazione dal club del presidente Iervolino.
Alla stazione di Milano Centrale, in partenza per Roma Termini, il direttore sportivo (ormai ex granata) è stato intervistato dai microfoni di gianlucadimarzio.com e ha commentato così l'interruzione del rapporto con la società campana.
Salernitana, addio Sabatini: "Ora riparto da chi mi cercherà..."
"La rottura con la Salernitana? Sono cose di calcio, niente di importante. Ho conquistato una meravigliosa salvezza e ne sono orgoglioso. E colgo anche l'occasione per salutare tutta la gente di Salerno, che non rivedrò e mi dispiace molto", ha esordito Sabatini.
"Nel calcio ci sono diatribe quotidiane, dipende da come si sviluppano. In questo caso si è sviluppata in una certa maniera, ma non fa niente, succede. Ci sono abituato. Da dove ripartirò? Da qualcuno che mi cercherà e saranno anche in diversi. Però mi dispiace perché Salerno è una città che mi ama o mi ha amato tanto e io ci credevo. Auguro loro tutta la fortuna del mondo".
Davide Nicola non rischia di lasciare la Salernitana: "Non è legato a me", ha detto il direttore. "È un uomo libero e ha già firmato un pre-contratto. Anzi, un contratto che deve essere depositato, e spero che resti perché è il vero deus ex machina della Salernitana".
"Io e il presidente ci siamo lasciati bene..."
Problemi con il numero uno del club, Iervolino? "Con il presidente ci siamo lasciati bene, con un arrivederci e buona fortuna - ha proseguito Walter Sabatini. Direi che è una buona maniera per lasciarsi".
"Dispiaciuto per non aver portato a termine il progetto? Io l'ho portato a termine perché ho tirato fuori la Salernitana dalle sabbie mobili. Quello era il mio progetto. E direi che sia andato a buon fine, magicamente. Che mercato avrei voluto fare? Avrei fatto un mercato che mi assomiglia, quindi non molto bello come vedete", ha concluso con ironia il direttore sportivo.